Caro Carlo,

con il Congresso del tuo partito, invitando la Presidente del Consiglio, hai fatto un’operazione non solo tattica, come tutti – amici e avversari – ti riconoscono, ma anche strategica. La strategia non può che essere quella di posizionare, alle prossime elezioni per il rinnovo del Parlamento, una lista elettorale autenticamente liberale al centro dello schieramento politico, senza scelte preventive di un campo o dell’altro, ma pronti ad un eventuale alleanza post-elettorale, qualora se ne ravvisasse l’opportunità, facendo salvi i punti cardine del proprio programma. Un programma che per una forza di centro liberale non può che essere antistatalista in economia, europeista e atlantista in politica estera, garantista sulla giustizia.

Non presentare liste alle regionali

Per questo occorre prepararsi in vista della prossima decisiva scadenza: le elezioni politiche che si terranno, con ogni probabilità, nel 2027. Per prepararsi al meglio a quell’appuntamento c’è tanto da fare, mentre due cose sono da evitare come la peste. Traendo spunto dalla lezione pannelliana, bisognerebbe non presentare liste di partito alle elezioni regionali, che si succederanno tra oggi e la scadenza delle politiche. Questo eviterà di immiserire il messaggio di una forza politica d’opinione, che deve essere e apparire “diversa”, in schermaglie locali, finendo per essere ostaggio di quei personaggi che proprio tu hai individuato, citandoli, anche durante il congresso di Azione: coloro che si offrono a questo o quel leader (uno vale l’altro per costoro) dicendo “io ho un pacchetto di tot migliaia di voti da mettere a disposizione in cambio di…”. Così facendo si eviterebbe inoltre, lo dico senza infingimenti, di farsi contare sul terreno più impervio, appunto quello delle regionali, senza ricavarne comunque un tornaconto politico, come sarebbe legittima e doverosa aspirazione di ogni forza politica.

Non perdere tempo

L’altro consiglio non richiesto che ti do è: evita di perder tempo a mettere assieme gruppi e gruppetti di un’area politico elettorale frastagliata e, in quanto tale, insignificante. Questo non vuol dire chiudersi in sé stessi, ma al contrario rilanciare aprirsi all’esterno, far propri i punti che ti ho suggerito nel mio intervento al congresso o eventualmente individuarne altri. Volare alto e non immiserirsi nella politica del giorno per giorno. Insomma niente “tavoli”, Carlo. Individua anche i soggetti migliori che ti chiedono l’apertura di trattative, valorizzali se del caso, ma evita quelle liste orripilanti con simboli e simbolini di pseudo partitini. Crea, insomma, una Azione Liberale, dove sostantivo e aggettivo si possano confondere e sovrapporsi.