Arriva una clamorosa svolta giudiziaria sul caso di Tiziana Cantone, la 31enne trovata morta il 13 settembre 2016 a Mugnano (Napoli) dopo la diffusione online di alcuni suoi video e foto hard.

Il sostituto procuratore della Procura di Napoli Nord Giovanni Corona ha infatti disposto la riesumazione del cadavere della donna nell’ambito delle indagini condotte dalla procura aversana, di fatto riaperte lo scorso gennaio con la formulazione dell’ipotesi di omicidio contro ignoti, “atto dovuto” alla luce della denuncia presentata dagli avvocati di Maria Teresa Giglio, madre di Tiziana.

La riesumazione dovrebbe avvenire nella prima decade di giugno. I legali della famiglia Cantone avevano presentato negli scorsi mesi dei nuovi accertamenti relativi ad un presunto utilizzo dello smartphone della ragazza dopo la sua morte, ritenendo che sia un elemento tale da ipotizzare che Tiziana non si fosse suicidata. Dopo la morte della ragazza, va ricordato, non ci fu autopsia e il caso venne rapidamente archiviato per suicidio.

L’inchiesta venne quindi riaperta una prima volta per istigazione al suicidio, ma nel dicembre 2017 l’indagine venne archiviata. A Napoli pende un processo per accesso abusivo a sistema informatico a carico dell’ex compagno della stessa Tiziana.

L’INCHIESTA RIAPERTA – La prima svolta nelle indagini era arrivata nel gennaio scorso, a 52 mesi dalla tragica morte di Tiziana. La Procura di Napoli Nord aveva formulato l’ipotesi di omicidio contro ignoti in relazione alla sua morte, “un atto dovuto” dopo la denuncia depositata dai legali della famiglia della giovane.

Stando agli accertamenti compiuti sul cellulare della 31enne, dalle indagini della famiglia era emerso che l’iPhone era stato acceso, bloccato e utilizzato per circa un’ora dopo il sequestro seguito al ritrovamento del corpo. Gli investigatori, secondo i consulenti statunitensi Emme-Team assoldati dalla famiglia Cantone, “riferirono di non essere riusciti ad accedere al suo cellulare a causa del PIN”. Secondo Emme-Team invece qualcuno riuscì ad accedere a quel cellulare trovato a poca distanza dal corpo esanime della 31enne.

Altro punto chiave secondo i familiari di Tiziana riguarda la pashmina che la ragazza avrebbe usato per impiccarsi: sulla sciarpa sarebbero state rinvenute tracce biologiche maschili, oltre a quelle di Tiziana e della zia, che trovò la ragazza e le sfilò la sciarpa che le stringeva il collo.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.