Lo scenario
Tragedia di Mestre, attesa per l’autopsia dell’autista: l’ipotesi contrattuale del “caso fortuito” che esclude l’indennizzo alle famiglie
Resta complessa la situazione legale e finanziaria successiva al tragico incidente di Mestre, dove un autobus della compagnia “La Linea” è precipitato dal cavalcavia di via della Libertà causando la morte di 21 persone e ferendone altre 15. I prossimi giorni saranno decisivi per accertare le cause dell’incidente, probabilmente da ricondurre ad un malore dell’autista, Alberto Rizzotto. Nell’unico video a disposizione, si vede l’autobus cambiare rotta, finendo oltre il guardrail. E sarebbe proprio questo caso a scongiurare ogni forma di indennizzo per le famiglie delle vittime e i dei feriti.
A bloccare il tutto infatti, potrebbe essere la clausola del caso fortuito: pienamente riconducibile all’ipotesi del malore. Un evento imprevedibile, eccezionale, che si inserisce nell’azione del soggetto in modo improvviso, tale da limitare ogni responsabilità, e che che quindi esenterebbe l’assicurazione dall’obbligo di indennizzare le vittime o le loro famiglie.
L’autopsia sull’autista diventerà quindi cruciale, considerando anche che la stima dell’indennizzo si aggira su alcune decine di milioni di euro, con un massimale fissato a 50. Ma c’è un altro fattore da considerare, che potrebbe ribaltare le previsioni: nonostante il contratto possa infatti sollevare l’assicurazione dal pagamento, rifiutarlo – specie in un caso di tale notorietà – genererebbe certamente un forte danno d’immagine e di credibilità. Fattori non secondari nel settore assicurativo.
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