C’è attesa per i risultati dell’autopsia sul corpo di Alberto Rizzotto, l’autista del pullman precipitato a Mestre. Già in giornata dovrebbero arrivare i primi riscontri che mirano a chiarire se l’uomo si sia sentito male. L’esame autoptico è stato assegnato all’istituto di medicina legale di Padova ma dovranno verosimilmente trascorrere alcuni giorni prima degli esiti definitivi.

Disposta perizia tecnica sul guard rail

Il ”delicato” accertamento tecnico dovrà spiegare se la non tenuta del guardrail e del parapetto più esterno abbiano avuto un ruolo nel salto nel vuoto del pullman carico di turisti stranieri. ”Dobbiamo preliminarmente decidere cosa valutare, chi nominare, chi decidere di sentire e chi no. Sono problematiche tecniche, non giuridiche e in quanto valutazioni tecniche necessitano di qualcuno che capisca la materia” conclude il procuratore di Venezia, Bruno Cherchi.

Ciò che pare escluso, sia dalle immagini delle telecamere che dai testimoni, è che il bus elettrico procedesse a velocità sostenuta: ”stiamo accertando la velocità, il pullman non correva” conclude il capo della procura di Venezia.


L’assessore comunale ai Trasporti, Renato Boraso, respinge le ipotesi emerse da alcune ricostruzioni di stampa. “Sono affermazioni inaccettabili quelle che ho letto – ha detto -. Il bus non è caduto perché c’era un ‘buco’ di un metro e mezzo nel guard rail. Quel ‘buco’ è un varco di sicurezza, di servizio, previsto dal progetto originario del manufatto. L’autobus – ha proseguito Boraso – è caduto 50 metri dopo il varco, dopo aver strisciato sul guard rail, senza segno di frenata o contro-sterzata. O Vogliamo dire che senza il ‘buco’, la barriera avrebbe tenuto un mezzo in corsa, che sbanda, di 13 tonnellate?”.

Migliorano intanto le condizioni di due dei feriti più gravi dell’incidente: un paziente croato e una donna francese lasceranno la terapia intensiva. Cinque dei 15 feriti restano ancora in condizioni critiche.

 

Redazione

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