La verità si attende di conoscerla da otto anni. L’attesa più struggente è quella dei genitori di Salvatore Giordano, lo studente 14enne morto a luglio 2014 dopo essere stato colpito da un frammento di uno dei fregi della volta d’ingresso della Galleria Umberto I, lato via Toledo. Ad appesantire il dolore e l’attesa c’è la confusione che a distanza di anni ancora circonda la verità. Perché, sebbene siano trascorsi otto anni dai fatti, ad ascoltare le conclusioni di pubblico ministero e parte civile si ha la sensazione che ci siano ancora aspetti non del tutto chiariti. Soprattutto in merito alla eventuale responsabilità di chi doveva occuparsi della manutenzione.

L’avvocato Sergio Pisani, che rappresenta i genitori di Salvatore costituitisi parte civile, ha chiesto oltre alla condanna degli imputati anche l’invio degli atti in Procura per approfondire la posizione dell’allora sindaco Luigi de Magistris in relazione alle denunce arrivate in Comune nei mesi che precedettero la tragedia per segnalare il crollo di pietre dalla Galleria e la scarsa manutenzione del monumento. La posizione dell’ex sindaco fu già valutata in una prima fase preliminare delle indagini e archiviata perché secondo i pm non c’erano elementi a carico. Ieri il legale della famiglia Giordano è tornato a insistere su questo punto, ritenendo che «il Comune sapeva e malgrado ciò la zona dove avvenne il tragedia non fu transennata».

Per la Procura i presunti responsabili sarebbero un dirigente e due dipendenti comunali e per l’amministratore del condominio di piazzetta Serao e per loro sono state avanzate richieste di condanna, a pene che oscillano da uno a tre anni. Chiesta anche una assoluzione. Ora la parola passa alla difesa degli imputati, che invece respingono le accuse. La verità appare ancora lontana.

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Napoletana, laureata in Economia e con un master in Marketing e Comunicazione, è giornalista professionista dal 2007. Per Il Riformista si occupa di giustizia ed economia. Esperta di cronaca nera e giudiziaria ha lavorato nella redazione del quotidiano Cronache di Napoli per poi collaborare con testate nazionali (Il Mattino, Il Sole 24 Ore) e agenzie di stampa (TMNews, Askanews).