Gli Stati Uniti minacciano di imporre dazi pesanti su una serie di prodotti francesi, tra cui spumanti, formaggi e Borse, in risposta all’introduzione in Francia di una tassa sui giganti digitali, una decisione che Parigi giudica “inaccettabile”, dicendo di sperare in una “risposta forte” europea per bocca del suo ministro delle Finanze, Bruno Le Maire.

TASSE PER 2,4 MILIARDI – I prodotti che potrebbero essere tassati con tariffe doganali dagli Stati Uniti al 100%, che pesano l’equivalente di 2,4 miliardi di dollari, includono molti formaggi tra cui Roquefort, yogurt, oltre che spumante e cosmetici come saponi, trucco e rossetti, o anche borse. Per il momento, l’amministrazione Trump sembra voler risparmiare il vino tradizionale, uno dei principali prodotti dell’export francese.

LA WEB TAX FRANCESE – L’annuncio delle autorità statunitensi fa seguito a un’indagine aperta lo scorso luglio dal rappresentante commerciale degli Stati Uniti (Ustr) che ha concluso che la web tax francese denominata ‘Gafa’ (in riferimento ai giganti statunitensi Google, Apple, Facebook e Amazon) fa male “ingiustamente” alle aziende a stelle e strisce. La web tax approvata lo scorso luglio da Parigi prevede in particolare un’aliquota del 3% su ricavi superiori a 25 milioni di euro in Francia e a 750 milioni di euro nel mondo derivanti dai servizi digitali delle società del web.

LA RISPOSTA DA PARIGI – La Francia ovviamente non è d’accordo. “Il semplice progetto, che potrebbe essere applicato entro 30 giorni, di nuove sanzioni contro la Francia, è inaccettabile”, dichiara oggi Le Maire, dopo che la minaccia è stata avanzata nella notte europea. La Francia ha già contattato la nuova Commissione europea per “garantire che se ci saranno nuove sanzioni statunitensi, ci sarà anche una risposta europea, una risposta forte”, continua il ministro, che preferirebbe tuttavia “evitare di entrare in questa logica di sanzioni e risposte”.

Francia e Stati Uniti hanno tempo fino al prossimo 14 gennaio per negoziare e trovare una soluzione in sede Ocse per evitare una nuova guerra commerciale. Senza intesa scatteranno invece per Parigi i nuovi durissimi dazi sui prodotti di punta come champagne, borse e altri beni di lusso.

L’ITALIA NEL MIRINO – Ma a rischiare non sono solo i francesi. Il segretario al Commercio americano Robert Lighthizer, divulgando ieri i risultati di un’indagine dalla quale risulta che la Francia tassa in modo improprio e discriminatorio i colossi americani del web, ha avvertito: “E’ un chiaro segnale sul fatto che gli Stati Uniti agiranno contro i regimi di web tax che discriminano o impongono oneri spropositati sulle società americane”, citando fra i possibili bersagli anche Italia, Turchia ed Austria.

 

 

 

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