E’ di Brunella Chiù, la 56enne di Barbara (Ancora), il corpo ritrovato a largo delle isole Tremiti lo scorso novembre 2022, due mesi dopo l’alluvione del 15 settembre che colpì le Marche provocando 13 vittime, 50 feriti e danni per circa due miliardi di euro. La conferma della 13esima vittima è arrivata nelle scorse ore dal gruppo carabinieri forestale-Nipaaf di L’Aquila che hanno informato il presidente e il segretario generale della Regione Marche del provvedimento emesso ieri dalla procura di L’Aquila, con il quale si comunicava l’avvenuto ritrovamento. Dopo il ritrovamento, il cadavere è stato affidato al Ris di Roma per gli accertamenti necessari, compreso quella della comparazione del DNA. Attualmente il corpo è stato sepolto presso il cimitero di Vieste (Foggia).

La donna venne travolta in auto insieme alla figlia Noemi Bartolucci, la 17enne ritrovata morta, e all’altro figlio Simone, 23 anni, che è riuscito a salvarsi aggrappandosi a una pianta. Si trovavano a Ostra Vetere, con il corpo della povera 56enne che finì probabilmente nel mare di Senigallia e da lì è stato trascinato dalla corrente fino alle Isole Tremiti, a 360 chilometri di distanza. Il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli esprime ringraziamenti e riconoscenza a tutti coloro che hanno lavorato per questo risultato. “Esprimo a nome dell’intera comunità – afferma il governatore dopo la comunicazione del provvedimento della Procura di L’Aquila – il ringraziamento e la riconoscenza ai Carabinieri Forestali del Nipaaf de L’Aquila e all’Autorità Giudiziaria per il fondamentale lavoro che ha condotto al ritrovamento di Brunella. La nostra gratitudine va alla Prefettura di Ancona, a tutte le Forze dell’Ordine, alla Protezione Civile e alle altre istituzioni che si sono prodigate sin dai primi momenti nelle attività di ricerca”.

A notare il cadavere in mare a fine 2022 furono alcuni isolani che lanciarono l’allarme alla capitaneria di Porti di Termoli. Sul corpo, irriconoscibile, sono stati disposti degli accertamenti e solo a luglio scorso emerse che si trattava di una donna. Poi gli esami del Dna hanno confermato che quel corpo era dell’unica donna dispersa dopo l’alluvione. La sera del 15 settembre 2022 Brunella era nell’auto guidata dalla figlia Noemi, una Bmw bianca, e stava cercando di allontanarsi dall’improvvisa e disastrosa ondata del fiume Nevola. Anche il figlio Simone era con loro ma a bordo di un’altra vettura.

Madre e figli vennero travolti dalla furia dell’acqua. Simone riuscì a salvarsi aggrappandosi per ore  ad una grossa pianta prima dell’arrivo dei vigili del fuoco. La madre e la sorella invece non riuscirono a mettersi in salvo. Il corpo della 17enne venne ritrovato il giorno dopo nel fiume a diversi chilometri dal punto in cui la corrente l’aveva inghiottita. Cinque giorni dopo era stata recuperata l’auto, ridotta ad un ammasso di lamiere, vicino al ponte del Burallo a Corinaldo (Ancona). Del corpo di Brunella invece nessuna notizia. Solo nelle scorse è stato cristallizzato tutto: il corpo della 56enne trascinato dalla corrente fino al mare di Senigallia e poi trascinata per centinaia di chilometri fino alla Puglia. “Ritrovare mamma sarebbe il regalo di Natale più bello“, aveva detto all’ANSA il figlio Simone Bartolucci nel dicembre scorso.

Redazione

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