La tragedia
Assalto al pullman dei tifosi del Pistoia, tre ultras in carcere accusati dell’omicidio di Raffaele Marinella
In meno di 24 ore le indagini sulla morte di Raffaele Marinella, il secondo autista dell’autobus dei tifosi del Pistoia Basket, brutalmente ucciso con il lancio di una grande pietra in un agguato organizzato dopo la gara con la Sebastiani Rieti, hanno portato tre uomini in carcere, per i quali le questura in una nota si limita a specificare che “sono emersi gravi indizi di colpevolezza”.
Chi sono i tre ultras in carcere accusati dell’omicidio di Raffaele Marinella
Si chiamano Alessandro Barberini, 53 anni, Kevin Pellecchia, 20 anni e Manuel Fortuna, 31 anni, l’accusa è quella di omicidio volontario, con un quarto “tifoso” indagato per favoreggiamento. I tre sospettati, conosciuti nella zona per l’appartenenza a movimenti legati all’estrema destra, avrebbero detto alla polizia di non aver lanciato alcun oggetto.
L’agguato alle 20:50 di domenica sera
Le forze dell’ordine sono riuscite a fermare i sospettati grazie ai filmati delle telecamere che si trovano in città. Nessuna immagine diretta dell’agguato dunque, ma in tal senso sono state decisive le descrizioni di alcuni passeggeri del pullman, fermato – venendo allo scoperto da dietro un guard-rail – e preso di mira nei pressi di uno svincolo a Contigliano alle 20:50 di ieri sera, dopo che le auto della polizia avevano scortato i tifosi ospiti indirizzandoli verso la strada del ritorno.
Chi era Raffaele Marinella, autista vittima dell’agguato
La vittima, Raffaele Marinella, aveva 65 anni e sarebbe andato in pensione tra pochi mesi. Residente a Firenze, era originario di Roma, lavorava per la Jimmy Travel, in passato anche per Flixbus. Lascia una figlia.
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