Non c’è più speranza per nessuno: perfino Shakira è stata tradita. Questo è stato uno dei commenti più ricorrenti sul web da quando la bella colombiana è stata mollata dall’ex calciatore Gerard Piquè per la modella 22enne Clara Chia Marti. Una telenovela tutta spagnola che si è conclusa con l’ormai nota “revenge song” BZRP Music Session #53, in cui è abbastanza evidente come perfino la cantante abbracci la logica del “non puoi tradire una Ferrari per stare con una Twingo”.
Una narrativa pericolosa, non solo per tutti i fan e per l’ex compagno, ma anche per Shakira stessa: al di là dell’offesa e della sofferenza, davvero ci sono tradimenti più e meno giustificati a seconda della bellezza, della fama e del potere? Nel 1954 lo psicologo statunitense Julian B. Rotter introdusse il termine locus of control, con il quale ci si riferisce al grado di controllo che ognuno di noi percepisce di avere sugli eventi. Prendiamo Shakira: come già accennato, a giudicare dal testo della sua nuova canzone, sembra che proprio non accetti l’idea che si possa tradire un Rolex con un Casio. Ciò che viene sottointeso, quindi, è che non si può preferire una ragazza “comune” ad una bella, ricca, famosa e sensuale come lei.
In questo caso Rotter parlerebbe di un locus of control esterno: davvero il suo valore si basa principalmente sui suoi fianchi e sulla sua fama? Che ne è di tutto ciò che la rende ciò che è a prescindere dall’essere una Ferrari o una Twingo? Al contrario, un locus of control interno porterebbe a focalizzarsi sulle proprie caratteristiche e sulla convinzione che siano queste a poter influenzare il corso degli eventi. In questa eventualità, quindi, Shakira riuscirebbe con molta probabilità a dare un senso diverso alla propria sofferenza e a comprendere che questa situazione dipende da fattori che non tolgono nulla a tutto ciò che ha costruito, sia da un punto di vista lavorativo che personale.
Sebbene Rotter li descrivesse come due poli opposti di un’unica dimensione, ad oggi sappiamo che la questione è molto più complessa e che è possibile adottare una visione più “interna”, “esterna” o entrambe a seconda della situazione vissuta. Alcuni eventi ci scombussolano nel profondo e fanno emergere tutte le nostre insicurezze, la maggior parte riassumibili in una semplice frase: “non sono abbastanza”. In questi momenti di estrema vulnerabilità, può essere difficile riconoscere che il proprio valore prescinde da fattori esterni materiali.
Chissà, magari è proprio quello che è successo a Shakira. E, tutto sommato, va bene così. Perché a volte è necessario perdersi e sentire di aver toccato il fondo per trovare la forza di rialzarsi, crescere e guardarsi con gli occhi nuovi e un po’ sollevati di chi si rende conto che, nonostante tutto, può ancora stare in piedi.
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