Le conseguenze del covid-19 sono state più letali sulla popolazione anziana o quantomeno adulta. Alcuni dati però dimostrano anche che l’età media dei contagiati si sta in alcuni casi abbassando. Lo hanno dimostrato le statistiche incrociate dal Washington Post, per quello che riguarda i Paesi in via di sviluppo. C’entrano in quel caso soprattutto le estreme e degradanti condizioni abitative e igienico-sanitarie che impediscono il precauzionale distanziamento sociale.

L’età media si sta abbassando tuttavia anche in Italia. Campania compresa. Lo fa notare il Mattino, riportando i dati della regione a partire dal 4 maggio scorso. “Dei 247 nuovi casi registrati dal 4 maggio scorso – scrive il quotidiano – il 90 per cento sono pazienti giovani (dai 20 ai 40 anni) asintomatici seguiti a domicilio dai medici delle Usca (Unità Speciali di Continuità Assistenziale, ndr). Pochi accusano sintomi sfumati (qualche colpo di tosse, starnuti, vaghi problemi intestinali, qualche decimo di febbre)”. Una tendenza simile era stata raccontata anche dal Corriere della Sera partendo dai bollettini periodici dell’Istituto Superiore di Sanità. “Per capire davvero che cosa sta succedendo ai giovani occorre confrontare le percentuali di casi per fascia d’età nel tempo. Prendiamo quella 0-19: sia al 19 marzo, sia al 23 aprile, la quota di questi giovani piemontesi contagiata era pari allo 0.5 per cento. Al 20 maggio, è salita all’1,1, un numero basso ma più che doppio rispetto a uno o due mesi fa”.

Inciderebbe, su queste statistiche, anche il numero maggiore di test sierologici e quindi di tamponi condotti sulla popolazione rispetto alla fase più critica dell’emergenza tra marzo e aprile. Occorre precisare tuttavia che in Campania l’epidemia è in costante e graduale recessione, con sempre meno posti occupati in rianimazione e terapia intensiva dei reparti covid. Attualmente i positivi sono 1.184, in totale 4.773, 3.178 i guariti, 405 i decessi.

Redazione

Autore

© Riproduzione riservata