Nata a Rovigo nel 1946, Maria Elisabetta Alberti Casellati guiderà il ministero delle Riforme del governo Meloni, dopo essere stata – nella scorsa legislatura – presidente del Senato, prima donna ad essere stata eletta alla seconda carica dello Stato. Figlia di un partigiano e di una maestra elementare, Alberti Casellati si è laureata in Giurisprudenza all’Università di Ferrara e specializzata in diritto canonico nella Pontificia Università Lateranense. Ha esercitato a lungo come matrimonialista a Padova (ha seguito il divorzio del regista Gabriele Muccino) ed è sposata con Gianbattista Casellati, anche lui avvocato.

Ha aderito a Forza Italia sin dalla fondazione del partito di Silvio Berlusconi ed è stata eletta al Senato della Repubblica nel 1994, nel 2006 e nel 2018. Presidente della commissione Sanità del Senato nella XII legislatura, è stata presidente della commissione per le Questioni regionali e della commissione pari opportunità nella XIV, nel corso della quale ha ricoperto, dal 2004 al 2006, l’incarico di sottosegretario alla Salute. Per due volte ha ricoperto la carica di sottosegretaria di Stato ed è stata membro del Consiglio superiore della magistratura (Csm).

Tra il 2008 e il 2011, è diventata sottosegretaria alla Giustizia nel governo Berlusconi, di cui è stata strenua difensora durante gli anni delle polemiche per le inchieste giudiziarie del ‘caso Ruby‘, vicenda nella quale Casellati ha sempre preso le difese del Cavaliere. Il 28 gennaio 2022, durante le votazioni per eleggere il presidente della Repubblica, è stata indicata come candidata dal centrodestra; al quinto scrutinio, tuttavia, il suo nominativo non raggiunse il quorum di preferenze.

Maria Elisabetta Alberti Casellati e Giambattista Casellati hanno due figli: Ludovica, avvocato proprio come mamma e papà e Alvise Casellati che è diventato un direttore d’orchestra. Casellati è anche dama di Gran Croce di grazia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, e da sempre condanna la violenza femminile. In passato si è più volte dichiarata favorevole alla castrazione chimica per gli stupratori e si è opposta fermamente alla ‘legge Cirinnà‘ che regolamenta le unioni civili. Si è definita più volte “moderata, europeista convinta, atlantista, cattolica conservatrice e attaccata ai valori tradizionali“.

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