Oggi è nota come Tina Colombo, ma alla nascita il nome è Immacolata Rispoli. La famiglia è quella che a Secondigliano chiamano dei “boxer”, dal soprannome del padre Nicola. “Il capo del clan Marino è Tina Rispoli” a dirlo è Salvatore Tamburrino, il collaboratore di giustizia che ha consentito di far arrestare dopo oltre 14 anni di latitanza Marco Di Lauro, nome in codice “F4”, ex reggente dell’omonimo clan di camorra di Secondigliano fondato dal padre Paolo, detto “Ciruzzo o’ milionario”.

Il pentito: “Titina è il capo del clan Marino”

Tina Rispoli è l’ex moglie del boss degli Scissionisti Gaetano Marino, tra i protagonisti a Napoli nella prima decade degli anni Duemila di una delle più sanguinose guerre di camorra, la faida di Scampia, assurta agli onori delle cronache nel 2019 per il suo matrimonio in grande stile, con tanto di carrozze trainate da cavalli bianchi, con il cantante neomelodico Tony Colombo.

“E’ Titina – dice agli inquirenti Tambussino – che gestisce la famiglia là, è lei il capo del clan Marino”. Anche i giudici del Riesame, alla stregua della Dda e del Gip di Napoli classificano Tamburrino come un “collaboratore di estremo rilievo”. “Lo spessore criminale della Rispoli – scrivono i giudici – è correlato anche alla disponibilità di ingenti ricchezze ereditate dal marito defunto che le consente di supportare sodalizi che a lei si rivolgono per affari che richiedono un sostegno economico”.

La famiglia di Tina Colombo alias Immacolata Rispoli

Due fratelli e due sorelle molto affiatati, che crescono tra il centro storico del quartiere nell’area nord di Napoli e i rioni di nuova costruzione post terremoto dell’Ottanta che stravolgeranno la geografia e il panorama sociale dell’intero territorio.

Ed è dalla casa Rispoli di via Tagliamonte che il 28 marzo scorso Tina, 43 anni, esce, indossando un romantico abito bianco stile ottocento, velo in pizzo e gonna simil-crinolina, per andare a sposare il cantante neomelodico Tony Colombo accompagnata dal fratello Vincenzo e dal figlio minore Nicola avuto nel precedente matrimonio.

Ad aprire il corteo nuziale giocolieri, trampolieri, personaggi in costume da belle époque, majorette e la banda musicale con tanto di finale in Rolls Royce al suon di tromba.

Tina Rispoli vedova di Gaetano Marino: freddato con 11 colpi di pistola

Tina Rispoli giovanissima, ha sposato Gaetano Marino, boss del clan degli “scissionisti”, cartello nato da una costola dei Di Lauro, freddato con undici colpi di arma da fuoco sul lungomare di Terracina nell’agosto del 2012 all’esterno di uno stabilimento balneare.

I festeggiamenti terminati con il banchetto nel castello de La Sonrisa, compreso l’addio al nubilato a sorpresa tre giorni prima delle nozze in piazza del Plebiscito, diventato videoclip di lancio del nuovo singolo del marito che incassa milioni di visualizzazioni, finiscono sotto i riflettori di tutta Italia per la sfacciata sfarzosità e poi sotto quelli della Procura.

L’arresto a ottobre: Tina Rispoli e Tony Colombo in manette

La donna e il marito, il cantante neomelodico Tony Colombo, sono stati arrestati il 18 ottobre insieme con Vincenzo Di Lauro, secondogenito di Paolo Di Lauro alias “Ciruzzo il Milionario”, nell’ambito di una indagine dei carabinieri del comando provinciale e del Ros di Napoli.

Le mani sullo spaccio a Secondigliano

Le parole di Tamburrino sul clan Marino descrivono Tina Rispoli come il vertice del sodalizio che gestiva una lucrosa piazza di spaccio nelle cosiddette “Case Celesti” di Secondigliano. La Procura di Napoli contesta, tra l’altro, a Tina Rispoli il concorso esterno in associazione mafiosa.

Le “ingenti ricchezze”, sempre secondo i giudici, sarebbero quelle che il defunto marito Gaetano Marino, ucciso in un agguato di camorra a Terracina il 23 settembre 2012, le ha lasciato: “A causa di tale decesso la Rispoli è diventata l’unica detentrice di un’enorme fortuna economica, accumulata dal Marino, composta soprattutto da denaro liquido”. Per i giudici del Riesame, quindi, la vedova del boss Gaetano Marino, “è dotata di un’intensa capacità criminale”.

Redazione

Autore