Poco più di due anni fa ostentava la sua presenza, con tanto di foto pubblicate su Instagram, al matrimonio tra il cantante neomelodico Tony Colombo e Tina Rispoli, vedova del boss degli Scissionisti Gaetano Marino (ammazzato in un agguato nel 2012), poi nel giro di pochi mesi è finito in carcere per camorra (insieme al cognato Enzo Cutolo, considerato il reggente del clan) prima di passare a collaborare con lo Stato e, di fatto, contribuire a disarticolare il clan Cutolo del Rione Traiano, di cui era uno degli esponenti apicali avendo sposato la figlia del boss Salvatore ‘Borotalco’ Cutolo, in carcere da oltre un decennio.

E’ la storia di Genny Carra, 38enne pentito che con le sue rivelazione ha aiutato negli ultimi tempi la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ad assestare un duro colpo alle organizzazioni camorristiche presenti nell’area flegrea di Napoli. L’ultimo blitz all’alba dell’11 maggio quando i carabinieri del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Bagnoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 12 persone, ritenute affiliate ai clan Cutolo e Sorianiello, attivi principalmente nel Rione Traiano, in quella che è considerata la più grande piazza di spaccio a cielo aperto della città di Napoli.

Tra gli arrestati figura anche Giuseppina Ostinato, 55 anni, moglie di ‘Borotalco’ e suocera di Genny Carra. Una notizia, quella dell’ennesimo blitz avvenuto nel corso dell’ultimo anno e mezzo contro il clan Cutolo, che è stata accolta con fuochi d’artificio nella parte alta del Rione Traiano, quella dove, secondo le ultime relazioni della Direzione Investigativa Antimafia, gestisce gli affari illeciti la famiglia Petrone-Puccinelli.

Sin dal pomeriggio di martedì 11 maggio, infatti, nel Rione Traiano si sono registrati botti anomali che potrebbero essere interpretati in due modi. Il primo è quello relativo ai festeggiamenti per l’indebolimento di un clan considerato rivale solo per la gestione dello spaccio ma con il quale esistevano, almeno fino a poco tempo fa, rapporti di buon vicinato. Pace e droga per non attirare l’intervento delle forze dell’ordine, in sintesi. La seconda chiave di lettura potrebbe essere relativa invece a un espediente che le organizzazioni criminali utilizzano per lanciare messaggi a clienti e organizzazioni nemiche, ovvero quello di sparare batterie fuochi d’artificio, anche in pieno giorno, per annunciare l’arrivo di un nuovo carico di droga o per avvisare che l’attività di spaccio non si è fermata nonostante il recente blitz.

La foto pubblicata sui social da Carra in occasione del matrimonio di Tony Colombo (28 marzo 2019)

Genny Carra dall’estate del 2019 ha lasciato Napoli insieme alla moglie  Candida Cutolo (figlia del boss) e ai due figli. Pochi mesi prima la partecipazione al matrimonio di Tony Colombo e Tina Rispoli. Proprio con il cantante neomelodico di origine palermitana ma napoletano d’adozione, Carra vantava buoni rapporti perché in più di un’occasione lo aveva chiamato ad esibirsi nelle feste di piazza organizzate nel Rione Traiano. Sui social quel giorno pubblicò una foto in compagnia della moglie con tanto di didascalia (“Gli invitati più belli di Tony Colombo”). Un modo per ostentare e rimarcare la presenza al matrimonio-evento che ha provocato polemiche infinite ma anche più di qualche imbarazzo nell’amministrazione napoletana per la grottesca vicenda dei permessi concessi e dimenticati per il flash mob di piazza del Plebiscito.

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.