Eclettico ed elegante, Jean-Louis Trintignant è stato uno dei grandi divi del cinema francese, diventato famoso con il ruolo del timido innamorato della protagonista di “Et Dieu créa la femme” (1956; “Piace a troppi” il titolo italiano) di Roger Vadim, film che lanciò la seducente Brigitte Bardot. L’attore è riuscito a passare con eguale intensità dal giovane riservato e ingenuo di “Il sorpasso” (1962) di Dino Risi, all’ambiguo professore di “Il conformista” (1970) di Bernardo Bertolucci. La sua capacità di interpretare un’ampia varietà di personaggi ha permesso a Trintignant di cimentarsi con i film semi-sperimentali, il poliziesco francese degli anni Settanta, la Nouvelle vague di Eric Rohmer e François Truffaut (“Finalmente domenica!”).

Nel 1968 ha vinto l’Orso d’argento al Festival di Berlino per il film “L’uomo che mente” di Alain Robbe-Grillet, nel 1969 ha ricevuto il premio per la migliore interpretazione maschile al Festival di Cannes per “Z – L’orgia del potere” di Constantin Costa-Gavras e nel 1972 gli è stato conferito uno speciale David di Donatello. Nato a Piolenc l’11 dicembre 1930 in una famiglia alto-borghese e nipote di un famoso pilota di Formula uno, Maurice Trintignant arrivò a Parigi nel 1950 per studiare teatro e tre anni dopo esordì sul palcoscenico recitando drammi di Jean Racine e Molière. Negli anni Ottanta e Novanta Trintignant ha recitato soprattutto nel cinema d’autore: tra gli altri film “La terrazza” (1980) di Ettore Scola,Colpire al cuore” (1982) di Gianni Amelio, “Rendez-vous” (1985) di André Téchiné,Merci la vie – Grazie alla vita” (1991) di Bertrand Blier e “Tre colori – Film rosso” (1994) di Krzysztof Kiešlowski. Si sposò in prime nozze nel 1954 con l’attrice Stéphane Audran, da cui si separò due anni dopo. Dopo il divorzio e una breve relazione con Brigitte Bardot, si risposò nel 1960 con Nadine Marquand, da cui divorziò nel 1976, e da cui ha avuto tre figli.

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