La sua vita trascorreva all’ombra di un semaforo a un incrocio, costretto a chiedere l’elemosina a 63anni, dopo una serie di sfortune, una dietro l’altra. Lanciava in aria un cappello giallo e qualcuno gli lasciava qualche moneta. Un giorno qualcuno gli lasciò 20 euro e con questi decise di comprare un biglietto Gratta e Vinci. Quando ha grattato la patina dal biglietto non gli sembrava vero: aveva vinto 240mila euro netti. Poteva cambiare finalmente vita. Ma riuscirci non è stato così semplice: la Procura, dopo la denuncia di un familiare, gli aveva sequestrato la cifra. Quando finalmente è riuscito a recuperare tutto ha deciso di donare parte della somma alla Caritas che lo aveva aiutato anche nei momenti più bui.

A raccontare questa incredibile storia è Repubblica. Tiziano, 63 anni, aveva trascorso gli ultimi anni della sua vita al semaforo chiedendo l’elemosina. Faceva l’operaio in fabbrica ma a 7 anni dal pensionamento aveva scelto di lasciare per accudire la madre malata. Per qualche anno aveva vissuto con il Trattamento di fine lavoro. Poi anche quei soldi erano finiti e l’unico modo per sostentarsi a 60 anni era il semaforo.

Poi a settembre 2020 la Dea Bendata aveva scelto proprio lui per consegnare la fortunata vincita. L’avvocato ha spiegato che “a febbraio su iniziativa di un parente, che paventava che il mio assistito potesse essere stato circuito da terzi e che nuovamente il suo denaro sarebbe finito, la Procura aveva sequestrato gli assegni circolari in cui la vincita era stata convertita”. Così Tiziano era tornato al semaforo, nuovamente povero. Poi il 13 marzo scorso Tiziano ha vinto il suo ricorso e finalmente ha lasciato il semaforo per sempre.

Quella vincita del 2020 – 300.000 euro lordi, da cui togliere le tasse di Stato e da consegnare a scaglioni gli avevano cambiato al vita. Si era potuto rimettere in pista e aiutare la madre malata. Ma non ha dimenticato chi non lo ha mai abbandonato nemmeno quando era tutto più buio: la Caritas. “Tiziano – spiega il legaleal Corriere della Sera – è molto religioso ed è molto riconoscente per il sostegno che la Caritas gli ha fornito durante i periodi più difficili, in particolare quando aveva perso il lavoro”.E infine: “Oltre ai soldi donati alla Caritas Tiziano ha dovuto pagare 60mila euro di tasse e qualche multa arrivata da Equitalia. Per il resto continua ancora a vivere sobriamente”.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.