I contagi in Italia stanno aumentando e per questo motivo è importante prolungare lo stato di emergenza fino al 31 gennaio. Il ministro della salute Roberto Speranza ha fatto il quadro della situazione davanti a Camera e Senato, riassunta anche in una risoluzione presentata a Montecitorio dalla maggioranza. Ma al momento del voto in aula mancava il numero legale: troppi deputati sono in quarantena e quindi impossibilitati a recarsi in parlamento.

Al momento del voto mancavano all’appello ben 41 deputati assenti perché in quarantena fiduciaria dopo i due casi di positività al Covid registrati ieri e l’avvio della procedura di sicurezza con l’effettuazione dei tamponi e dell’autoisolamento. Il Consiglio dei ministri previsto per stasera alle 20.30 per la firma del Dcpm di Conte slitta così a domani perchè l’approvazione del Dpcm e la conseguente firma di Conte è subordinata alla conclusione del dibattito parlamentare, che si concluderà domani mattina. La seduta è stata sospesa per consentire ai capigruppo di richiamare i parlamentari, ma quando poi è ripresa continuava a mancare il numero legale per 8 voti. Il voto è dunque rinviato al 7 ottobre mattina.

Durante la discussione in aula, Vittorio Sgarbi si è lasciato andare a una dura invettiva, definendo “soluzione fascista” il confinamento degli asintomatici.
Il nuovo dpcm dovrebbe in sostanza riconfermare finora previste per 30 giorni. Dovrebbe prevedere l’obbligo di mascherina per tutto il giorno, la proroga fino al 31 gennaio dello stato d’emergenza e nessuna nuova stretta per i locali ed esercizi commerciali.

“L’Italia, insieme alla Germania, è quella che nella Ue sta reggendo meglio la seconda ondata ma non dobbiamo farci alcuna illusione”. Così esordisce alla Camera Speranza nell’illustrare il nuovo dpcm che contiene nuove restrizioni per fronteggiare il coronavirus. Il ministro sottolinea anche la necessità di un coordinamento più serrato fra Stato e Regioni, perché “oggi la novità è che non c’è più una dinamica di territorialità, con una parte di Paese molto colpito e il resto colpito solo marginalmente, ma c’è una crescita diffusa e marginalizzata: nessuna regione può sentirsi fuori dai rischi”.

Alla luce di queste premesse, continua il responsabile della Salute, la valutazione del presidente del Consiglio di prorogare lo stato di emergenza al 31 gennaio “è corrispondente alla situazione in cui si trova il Paese”. Pertanto nel dpcm che il governo si accinge ad adottare si “valuta l’estensione dell’obbligo delle mascherine anche all’aperto”. Si confermano inoltre le misure di distanziamento sociale, il divieto di assembramenti – per i quali “aumenteranno i livelli dei controlli” – e la disinfezione frequente delle mani. “Qui non c’entra la politica, non c’entrano destra e sinistra – aggiunge Speranza – sarebbe sbagliato dividersi. Bisogna rimanere uniti di fronte alle indicazioni della comunità scientifica. Dobbiamo evitare una dinamica che possa mettere in pericolo il nostro Sistema sanitario nazionale. In due mesi siamo passati da 30 ricoveri in terapia intensiva a 323. Inoltre nella prima fase l’età media dei casi era di 70 anni ora è di 41 anni, anche in questo caso la tendenza non può farci stare tranquilli perchè ad agosto l’ età media era di 31 anni”.

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