Sui siti americani girano alcuni secondi dell’imitazione che Crozza ha fatto di Joe Biden. A rilanciare il video è stato il sito ultra-conservatore e ultra-trumpiano, End Wokeness, che aveva appena pubblicato un altro video, preso dalla pagina X di Trump. Quest’ultimo è un montaggio in cui Joe Biden e Nancy Pelosi (quelli veri) camminano (faticosamente) tenendosi sotto braccio e sembrano dirigersi verso una casa di cura per anziani. Su Biden, Crozza non dice nulla di nuovo perché è da almeno otto anni che Trump, al meglio, lo chiama “sleepy Joe” (Joe, l’addormentato) e perché da tempo ormai l’opinione pubblica americana si interroga sulle condizioni cognitive del proprio Presidente. E non potrebbe fare diversamente.

Ma ai trumpiani che si sono accorti di Crozza, una satira così fa molto gioco perché come minimo screditerebbe a livello internazionale l’America e il suo Presidente. Insomma, una cosa è lavare i panni sporchi in casa, altro è diventare lo zimbello di mezzo mondo. E intanto, mentre Crozza fa la satira, in America i trumpiani fanno molto sul serio. Trump ha appena sconfitto Nikki Haley alle primarie della Carolina del Sud, lo stato in cui lei è stata governatrice, dal 2011 al 2017, prima di diventare Ambasciatore alle Nazioni Unite. La vittoria di Trump ha largamente superato anche le più rosee aspettative, mentre la pervicacia di Haley, che dice di voler continuare a correre per la nomination, è ormai tanto encomiabile quanto inutile.

Ma torniamo a Crozza che, con la sua presa in giro di Biden, mostra di saper fare alcune cose bene e altre malissimo. Non sorprendentemente per un imitatore, pronuncia bene l’inglese e imita bene il tono di voce di Biden. Per il resto, invece, offende l’America e, soprattutto, fa vedere che non la capisce. L’offesa non è solo quella nei confronti di Biden verso cui ha obiettivamente esagerato. Crozza nel video usa e abusa di un mostro sacro della storia e della politica americana. Tira in ballo un mito, e insieme un trauma mai completamente superato dall’America, l’assassinio di JFK. In questo commette un altro errore, e compie un gesto osceno. La memoria di JFK non si tocca. Su questo tema l’America è unita, non c’è un’America repubblicana o democratica.

E su Dallas non si scherza. Che bisogno c’era poi di tirar fuori JFK (il cui nipote, Robert F. Kennedy, tra l’altro, corre come indipendente per le presidenziali)? Durante la presidenza Trump, Alec Baldwin faceva settimanalmente una imitazione satirica del presidente, senza fargli sconti. Era durissima e divertentissima. Ma il Trump di Baldwin non aveva mai superato i limiti del buon senso e della sensatezza. Semmai a superarli, ci pensava Trump. Crozza invece, nei confronti di Biden e dell’America intera, si è lasciato sfuggire la mano. Se è vero, come sembra, che YouTube ha censurato il video con l’imitazione di Biden, ha fatto bene. Evita a lui e agli italiani di continuare a fare una orribile figura. Anche la satira, che pure deve godere di molte libertà, non può non porsi un qualche limite. Quello della decenza sembrerebbe fondamentale.

Ermelinda M. Campani

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