Antonio Di Fazio lascerà il carcere di San Vittore, dove è detenuto dallo scorso maggio, per andare in comunità.

L’imprenditore della Global Farma, arrestato per violenza sessuale nei confronti di quattro donne e del tentato omicidio dell’ex moglie, sarà ai domiciliari in uno dei centri per lo studio e la terapia dei disturbi della personalità Crest. Seguirà una terapia per disintossicarsi dalle benzodiazepine, ossia la droga dello stupro.

A riportare la notizia è La Stampa. La decisione è stata presa dal gip Di Milano Anna Maganelli su parere favorevole della procura, tenendo comunque in considerazione il percorso psicoterapeutico che ha iniziato e che “lo ha portato a prendere coscienza della estrema gravità delle condotte tenute”.

I familiari delle vittime si erano però opposti a questa soluzione.

Il giallo del tentato suicidio

Fra le ragioni che hanno portato ad accogliere la richiesta presentata dai difensori di Di Fazio, il giudice ha evidenziato “il forte legame con il figlio che lo avrebbe fatto desistere dal serio tentativo suicidiario per impiccagione intentato il 29 settembre scorso”. Un episodio che, in una dichiarazione intestata all’ufficio di polizia giudiziaria del 30 settembre, Antonio Di Fazio ha però smentito: “Né ieri né mai durante la mia fase processuale ho pensato di suicidarmi o farmi del male. Probabilmente una frase da me pronunciata al medico è stata male interpretata” ha dichiarato.

Al momento l’imputato è ancora nel carcere di San Vittore in attesa del braccialetto elettronico necessario per essere trasferito in regime di detenzione in una struttura psichiatrica. Il braccialetto elettronico dovrebbe arrivare dopodomani, mercoledì 23 febbraio: quindi Di Fazio verrà trasferito nella comunità Crest.

La reazione delle vittime

Come sottolineato sempre da La Stampa, tra le parti offese c’è chi si è indignato per la concessione dei domiciliari. Infatti, secondo le relazioni all’autorità giudiziaria degli psicologi proprio sugli incontri padre-figlio, si sarebbero verificati atteggiamenti, ma anche commenti, definiti ‘fuori luogo’, come ‘descrizioni sensazionalistiche’ della vita in carcere, proposte di matrimonio da parte di alcune sue fan e un atteggiamento sprezzante nei confronti delle donne.

“Le notizie di stampa secondo cui Antonio Di Fazio, imputato di numerose violenze sessuali, sarebbe stato scarcerato già giovedì scorso (il 17/02/2022), sono errate. Di Fazio è tuttora detenuto presso il carcere di San Vittore e continuerà ad affrontare in stato di detenzione il processo con il rito abbreviato tuttora in corso” ha dichiarato in una nota il procuratore della Repubblica di Milano, facente funzione, Riccardo Targetti.

“Il gip di Milano – si legge ancora – su istanza dei difensori e con il parere favorevole della procura, ha solo ordinato il trasferimento dell’imputato in una comunità protetta ad alta intensità di protezione, ove rimarrà in stato di detenzione con braccialetto elettronico e pertanto nella pratica impossibilità di muoversi e di comunicare con persone diverse dai difensori e dai familiari“.

Un comunicato che si è reso necessario, secondo Targetti, “per rassicurare le vittime dei reati ascritti a Di Fazio, presso le quali l’errata notizia della scarcerazione ha creato un gravissimo e giustificato allarme”. 

Le accuse

Antonio di Fazio, originario di Cuggiono, fondatore e amministratore unico della ditta farmaceutica Global Farma- che nel frattempo è stata dichiarata fallita dal tribunale di Milano– è accusato di aver narcotizzato e violentato quattro ragazze mentre, nei confronti dell’ex moglie, deve rispondere di violenza sessuale con uso di narcotici, tentato omicidio premeditato, maltrattamenti in famiglia e stalking.

Davanti al Gup Di Fazio ha ammesso di aver narcotizzato con le benzodiazepine e violentato la studentessa bocconiana 21enne, ‘adescata’ con la prospettiva di uno stage nella sua azienda, e altre giovanissime vittime. Il 28 febbraio si svolgerà il rito abbreviato.

Mariangela Celiberti

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