In attesa del faccia a faccia di lunedì a Palazzo Chigi tra Mario Draghi e Giuseppe Conte, non si placa il livello di tensione in quel che è rimasto del Movimento 5 Stelle dopo la scissione voluta da Luigi Di Maio. Dopo settimane di silenzio, il garante Beppe Grillo attacca dal suo blog i traditori. Certo non fa nomi ma il riferimento ai circa sessanta fuoriusciti capeggiati dall’attuale ministro degli Esteri appare evidente. E mentre l’ex comico si scaglia contro i traditori, passando in rassegna i personaggi simbolo di questo fenomeno, lo stesso Di Maio torna a picconare Giuseppe Conte e i suoi ex colleghi di partito che in una fase così delicata a livello mondiale continuano a mettere “al centro della loro azione la loro crisi di voti” in vista delle elezioni politiche del 2023. “Non si possono seguire i sondaggi o il calo di consensi in questo momento” tuona l’ex grillino fondatore di Insieme per il Futuro.

“In questo momento servono serietà e stabilità al Paese. Chi fa propaganda parla di pace la mattina e poi la sera trama per la crisi di governo – ha attaccato Di Maio – Dobbiamo andare avanti e occuparci dei problemi seri”. C’è “bisogno d unità, di una coalizione di Governo in grado di affrontare gli effetti drammatici della guerra sulle famiglie e sulle imprese italiane ed europee. Questa guerra sta provocando effetti economici in tutto il mondo sul caro bollette, alimentare e della benzina. Rispetto a questi problemi abbiamo bisogno di unità. Alcuni partiti di opposizione si dimostrano più responsabili di alcuni partiti di maggioranza”.

Poi torna sui fantomatici messaggi  tra Grillo e Draghi: “Il dibattito, anche di questi giorni, che c’è stato rispetto a presunti e non verificati scambi di messaggi nel mezzo di un vertice storico della Nato è surreale”. Così come è “surreale che ci siano forze politiche che passino il tempo a parlare di se stesse anche nei giorni in cui il governo, al massimo livello, sedeva a un tavolo importantissimo”. Messaggi “smentiti dai diretti interessati” ha aggiunto.

L’attacco dell’ex capo politico del Movimento 5 Stelle arriva quasi in contemporanea a quello, un po’ più criptico ma allo stesso tempo cristallino, di Beppe Grillo che sul suo blog ospita un testo firmato da Pasquale Almirante dal titolo ‘Fenomenologia del tradimento e del traditore’. Un testo pubblicato due anni fa sul sito Tecnica della scuola che passa in rassegna i personaggi simbolo del tradimento, da quelli collocati da Dante nel IX cerchio dell’Inferno, ai “traditori seriali” come Uriah Heep nel David Copperfield di Dickens.

“Questo nostro è forse il tempo in cui tradire non lascia traccia nell’animo del traditore che con ogni probabilità non si sente neanche tale”, si legge sul blog di Grillo. “Talvolta il traditore può perfino tendere a sentirsi un eroe, ma agli occhi solo di qualche suo compare Jago, giammai nell’animo di chi ha fatto della lealtà e della schiettezza la sua bandiera e la sua ragione di vita”.

“In ogni caso i traditori più tradimentosi – si sottolinea nel post – sono quelli depositati nella Giudecca infernale, coloro che hanno violato il sacro principio di bene dovuto ai benefattori e che sono i più vicini a Lucifero che è poi il prototipo di colui ha ingannato la persona a cui è stata affidata la massima fiducia. Come fece Bruto o Efialte di Trachis che tradì gli Spartani in guerra. E come tradirono il buon Dantes, nel Conte di Montecristo, Fernando, Danglars e Cauderousse”.

 

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Napoletano doc (ma con origini australiane e sannnite), sono un aspirante giornalista: mi occupo principalmente di cronaca, sport e salute.