Marcella Marmo, docente di Storia Contemporanea all’Università Federico II di Napoli, si è spenta improvvisamente all’età di 74 anni. Studiosa rigorosissima, ha fatto appassionare alla sua materia migliaia di studenti con le sue coinvolgenti lezioni. Intellettuale raffinata, ha a lungo studiato il fenomeno della camorra, che ha affrontato a partire dagli anni Ottanta attraverso la metodologia degli studi sociali, Marcella Marmo era stata allieva di Giuseppe Galasso e Pasquale Villani.

Lascia i due figli Arianna e Carlo e i nipoti. Era moglie di Carlo Sacerdoti, storico medico allergologo amato da tutti. Era pittore, medico e nipote di Carlo Levi, la loro casa vomerese era un cenacolo di arti. Una storia familiare che si intreccia fortemente con la città, la sua storia e le sue evoluzioni che la professoressa Marmo ha sempre tenuto d’occhio e studiato con passione. Lascia in eredità a tutti una riflessione fondamentale su tanti aspetti della contemporaneità.

Aveva iniziato con lo studio del classi operaie a Napoli agli inizi del ‘900, poi la sua attenzione si era focalizzata sulla camorra. Negli anni ’80 un seminario con Francesco Barbagallo gettò le basi delle più aggiornate linee interpretative del fenomeno. Quelle riflessioni furono poi citate anche nella relazione finale della commissione parlamentare antimafia del 1992.

“Il coltello e il mercato” è una delle raccolte di studi sulla camorra messi insieme analizzando le fonti con grandissima attenzione e scrupolo. Nel 2016 Marcella Marmo balzò alle cronache perché qualcuno ipotizzò che potesse essere lei la Elena Ferrante della fortunata saga de “L’ Amica geniale”. Qualcuno intravide nella storia del romanzo e nella vita della professoressa alcune somiglianze. Marmo aveva infatti studiato alla Normale di Pisa come la Lenù del libro e molti riferimenti ai luoghi sembravano poter rispecchiare la sua personalità. Ma lei ci rise su e disse che era falso.

Sulla sua pagina Facebook della professoressa una collega ha dato la triste notizia: “Con infinita tristezza piango la scomparsa di una grande amica, la carissima Marcella Marmo, donna di grande sensibilità e intelligenza, fine intellettuale e intelligente studiosa di Storia contemporanea. A lei e a suo marito Guido Sacerdoti sono legati tanti ricordi della giovinezza mia e di mio marito”, ha scritto.

Subito è iniziata una lunga serie di messaggi di dolore nell’apprendere la notizia e ricordi. “Una vera Signora”, ha scritto un utente, “Che bruttissima notizia. Una studiosa seria e rigorosa e una gran signora. Sono veramente addolorato. Le sia lieve la terra”, ha scritto un altro. E ancora: “Dolce, emozionante ricordo legato alla laurea di mia figlia”, ha scritto la mamma di una delle sue studentesse. “Un grande dolore per la perdita di una persona di grandi e profonde qualità, una bella persona”, aggiunge qualcun altro.

Bellissimo e affettuoso il ricordo di un’altra collega dell’Università, Renata De Lorenzo: “Mia carissima collega, con la quale ho condiviso per molti anni lo studio presso l’Università. Occasione per confronti continui, sempre stimolanti, frutto di letture raffinate dei testi, mai banali, che proponeva con grande coinvolgimento agli studenti, ai tesisti e ai dottorandi. Nella sua casa, dove ci siamo incontrate di recente, si respirava un’atmosfera unica, frutto di stratificazioni e legami intellettuali, nei quali si incrociavano la storia familiare e quella della città, attraverso i percorsi dell’arte, della storia, della letteratura. Le avevo suggerito di scrivere sui suoi anni giovanili, di cui parlava spesso, con nostalgia non solo di un percorso personale, ma come modello di impegno, non plateale e ostentato, bensì aspirazione alla riflessione e allo studio. Non la dimenticherò, soprattutto perché non voglio e non posso dimenticarla”.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.