L’annuncio è arrivato da parte del ministro russo della Difesa. Mosca ha comunicato il ritiro delle forze russe dal fronte ucraino. “Considero gli obiettivi raggiunti”, ha detto Serghei Shoigu. Fine dell’imponente esercitazione militare che aveva destato sconcerto e preoccupazione in tutta Europa. Resteranno invece le armi pesanti che saranno conservate al poligono di tiro di Pogonovo nella Regione Sud-Occidenti di Voronezh, a 160 chilometri a est del confine.

L’esercitazione aveva dato forma al più grande assembramento di soldati dai tempi dell’annessione della Crimea nel 2014. Contava su 60 navi della marina, oltre 10mila soldati, circa 1.200 veicoli militari. Un’esercitazione condotta nonostante le crescenti violazioni del cessate il fuoco nell’est dell’Ucraina e l’aumento delle truppe russe al confine. Una dimostrazione di forza da parte della Russia. Un’escalation definita anche con i tratti della guerra fredda. Movimenti bellici che avevano allarmato Kiev e l’Occidente. Il conflitto in Crimea ha provocato circa 13mila vittime. La maggior parte negli scontri tra 2014 e 2015. Un confine di 427 chilometri divide le due ucraine. La Russia è stata colpita dalle sanzioni occidentali dopo l’annessione della Crimea.

L’Unione Europea ha denunciato la presenza di oltre 100mila militari russi. Preoccupato dal rischio di un’escalation anche l’alto rappresentante dell’Unione Europea Josep Borrell. Al centro del piano di Mosca c’era il blocco per sei mesi di parte del passaggio sul Mar Nero e l’accesso ai porti ucraini. La risposta degli Stati Uniti è stata un finanziamento all’Ucraina di 155 milioni di dollari per lo sviluppo attraverso l’U.S. Agency for International Development (Usaid), di cui 63 per “contrastare l’aggressione russa”. La restante parte per lo sviluppo economico e misure di sostegno al sistema sanitario contro l’epidemia di covid-19.

Le tensioni si sono sviluppate in un contesto di escalation con l’Occidente, soprattutto dopo le parole del Presidente americano Joe Biden che in un’intervista aveva definito il Presidente russo Vladimir Putin un “assassino”. Gli Usa hanno espulso il mese scorso 10 diplomatico come rappresaglia a un cyber-attacco russo denunciato dai servizi statunitensi. Il Presidente dell’Ucrain a Volodimir Zelenskij ha lanciato un appello a Francia e Germania nei giorni scorsi e sostiene l’ingresso dell’Ucraina alla Nato. Una minaccia seria per la Russia. Kiev spinge anche per l’ingresso nell’Unione Europea.

I rapporti della Russia sono tesi anche con la Repubblica Ceca, la cui polizia ha scoperto che gli uomini che nel 2014 hanno fatto saltare in aria un deposito di munizioni destinate all’Ucraina sono gli stessi membri dell’intelligence militare di Mosca che nel 2015 hanno cercato di avvelenare in Bulgaria il mediatore della compravendita di quelle armi. La Russia è sotto l’attenzione mediatica di tutto il mondo per le condizioni del dissidente Alexei Navalny, incarcerato a gennaio dopo essere stato avvelenato con un agente nervino.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.