Le temperature raggiunte in Vietnam dal mese di Aprile ad oggi iniziano seriamente ad allarmarci. La stazione meteorologica nella provincia centro-settentrionale di Thanh Hoa ha registrato 44,1 gradi, un record che supera il precedente massimo del paese di 43,4 gradi, registrato ad aprile 2019 nel distretto di Huong Khe, nella provincia centrale di Ha Tinh.

In tutto il paese, le autorità hanno consigliato alle persone di rimanere in casa durante le ore più calde della giornata. Il comune di Danang ha chiesto aiuto al governo “per affrontare efficacemente il caldo, la possibile siccità e la mancanza di acqua”

Un’emergenza quella climatica che peggiora gradualmente in tutto il pianeta. L’Asia meridionale negli ultimi due mesi ha sofferto di un’ondata di caldo straordinaria con temperature che hanno sfiorato i 50°C. In Thailandia l’agenzia meteorologica ha riportato un massimo di  44,6°C nella provincia occidentale di Tak. In Birmania, i media hanno riferito che una città nell’est del Paese ha registrato una temperatura massima di 43,8°C. Più a ovest, Dhaka, la capitale del Bangladesh, che ha sofferto a lungo degli effetti del cambiamento climatico, ha registrato la temperatura più alta dal 1960. In India, le autorità meteorologiche hanno riferito che alcune parti del paese stavano sperimentando temperature da tre a quattro gradi sopra il normale.

Caldo record anche in Canada dove 20mila persone sono state costrette a lasciare le proprie abitazioni a causa degli incendi che stanno devastando le foreste in alcune aree dell’Alberta. Tra le aree più colpite c’è la Little Red River Cree Nation. Quest’anno ad Alberta sono scoppiati stati incendi, con più di 25mila ettari bruciati. Il rapido insorgere di temperature insolitamente elevate, in luoghi di 10-15°C superiori alla media di inizio maggio, continua a causare incendi e inondazioni.

Non solo il caldo – A preoccupare è l’instabilità climatica. Anche in Italia, come nel resto del pianeta, la situazione climatica muta con grande repentinità. Il bacino del Mediterraneo si ritroverà ben presto a fare i conti con el Niño, ciclone d’aria bollente proveniente dall’area del Pacifico. Ancora pochi giorni, avvertono i meteorologi.

Nel mirino del ciclone el Niño ci sono soprattutto le regioni meridionali e le isole, anche se l’ondata coinvolgerà tutta l’Italia. Al Sud, però, il peso delle temperature in aumento potrebbe essere particolarmente sfiancante. Al caldo si aggiunge, inoltre, un incremento notevole nel tasso di umidità, il che renderà molto difficoltoso respirare quando si è all’aperto, sudati e affaticati. Cinque le regioni nelle quali scatterà l’allarme rosso: LazioPugliaSiciliaSardegna e Campania. t

Redazione

Autore