Nel pomeriggio di sabato 6 maggio, quattro attivisti della campagna “non paghiamo il fossile”, promossa da Ultima Generazione, hanno versato carbone vegetale diluito in acqua nella fontana dei Quattro fiumi a piazza Navona.
L’intento sarebbe quello di lanciare l’allarme sul futuro nero che attende l’umanità e che si sta già manifestando con siccità e alluvioni sempre più frequenti.

Gli attivisti hanno fatto resistenza passiva dinanzi alle Forze dell’Ordine intervenute sul posto, dopodiché sono stati allontanati e portati via .

“Il nostro futuro è nero come quest’acqua – hanno dichiarato gli attivisti – senza acqua non c’è vita e con l’aumento delle temperature siamo esposti alla siccità, da un lato, e alle alluvioni, dall’altro”.

Allertato sull’accaduto, il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano chiede che i vandali paghino i danni.  “Dobbiamo registrare ancora un altro imbrattamento che mette a rischio la bellezza di una delle opere d’arte iconiche della nostra Nazione, qual è la Fontana dei Quattro fiumi, a piazza Navona. Come ho spiegato più volte, questi sono atti contro l’ambiente, che si afferma di voler difendere, perché nella nozione di paesaggio rientra anche quello che di bello in secoli di storia il genio umano ha prodotto. Gli esperti parlano di antropizzazione dell’ambiente”.

“Ora – prosegue il Ministro – anche in questo caso bisognerà utilizzare tanta acqua per ripulire e sostenere costi per ripristinare lo stato del monumento. E a pagare saranno i cittadini italiani tutti. Occorrerà intervenire con personale specializzato e macchinari costosi”.

“Auspico che il Parlamento approvi quanto prima le nuove norme contro gli eco-vandali. La Soprintendente Speciale di Roma, Daniela Porro, si è immediatamente attivata per valutare l’entità del danno”, conclude il Ministro.

redazione

Autore