Emergenza penitenziaria
Genova, uccise la sorella con 19 coltellate: Alberto Scagni picchiato selvaggiamente dal suo compagno di cella
La sera del primo maggio 2022 Alice Scagni, 34 anni, è stata brutalmente uccisa sotto casa sua a Genova. Diciannove coltellate inferte dal fratello Alberto Scagni di 45 anni. Una vicenda molto triste che aveva segnato tutto il quartiere di Quinto. Una vicenda che ha drammaticamente segnato per sempre la vita Antonella Zarri e Graziano Scagni, i genitori di Alice e Alberto che hanno di fatto perso due figli e che hanno chiesto chiesto aiuto, senza mai essere ascoltati. La madre ha riversato tutto il suo dolore in una lettera pubblicata da Repubblica, nella quale, a distanza di un anno, ha sottolineato la terribile sensazione di essere stati lasciati soli dallo Stato.
A distanza di poco più di due anni da quel giorno, Scagni condannato a 24 anni e 6 mesi di reclusione, è stato picchiato nel carcere di Marassi. Lo ha annunciato la UilPa, sindacato di Polizia penitenziaria. Secondo quanto riferito dalla UilPa, Scagni è stato aggredito dal detenuto romeno che divideva la cella con lui. Secondo quanto appreso, il detenuto romeno ha continuato a colpire Scagni anche una volta a terra con estrema violenza ed è stato fermato dall’agente della penitenziaria che è riuscito a tiralo fuori dalla cella per tempo. Scagni ha riportato una prognosi di 7 giorni ed è stato spostato in una cella singola.
Dalle prime informazioni alla base ci sarebbe una delle “leggi non scritte” del carcere. Secondo una ricostruzione, infatti, il detenuto romeno avrebbe trovato a terra, nella casa circondariale, un ritaglio di giornale che riportava la condanna di Alberto Scagni, che dovrà scontare una pena di 24 anni e 6 mesi. Il delitto, l’omicidio di una donna, in questo caso sua sorella, sarebbe bastato a far scattare la violenza, incitata dagli altri detenuti.
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