Non solo missili contro edifici residenziali, come è avvenuto in mattinata a Kiev ma anche in altre città dell’Ucraina, ma anche “giocattoli per bambini, telefoni cellulari e oggetti di valore pieni di esplosivo“. E’ quanto diffondono i media ucraini, citando fonti dell’amministrazione militare, accusando l’esercito della Russia di rendersi responsabile di un simile gesto.

Accuse che al momento non trovano riscontri in una guerra dove le informazioni diffuse da entrambi i Paesi in conflitto sono tutte da verificare, a partire dal numero delle vittime. Accusa che viene rilanciata anche dalla parlamentare ucraina Lesia Vasylenko: “La Russia mira a donne e bambini. L’obiettivo è provocare panico e arrendersi. A Sumy stanno spargendo giocattoli con esplosivi. Malati malati”. Sumy è una città nel nord-est del Paese, a 200 chilometri dal confine russo.

La stessa parlamentare ha denunciato che ha Kharkiv, la seconda città più popolosa in Ucraina, l’esercito russo ha sparato contro un autobus provocando 14 feriti e un morto.

 

Intanto durante i bombardamenti russi, è nata Mia. Venuta alla luce durante la guerra, durante l’eroica lotta dell’Ucraina contro il nemico invasore. E’ nata in uno dei tanti rifugi, tra stazioni della metropolitana e altri bunker  utilizzati dalla popolazione in queste ultime tre notti di follia.

Attraverso i social, gli utenti hanno fatto gli auguri alla piccola e ai genitori. “Mentre le granate rimbombano nel cielo – hanno scritto – stanno nascendo piccoli ucraini”. La foto, diffusa sui gruppi Telegram e via Twitter, è diventata virale e carica di speranza in un momento terribile, dove continua a scorrere tanto sangue e dove il popolo e i soldati ucraini stanno provando in tutti i modi a fermare l’esercito russo.

Redazione

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