La vita sentimentale di Giorgio Armani, scomparso nelle scorse ore all’età di 91 anni, è sempre stata molto riservata. Lo stilista di fama mondiale non si è mai sposato né ha mai avuto figli anche se, così come ricordato in una recente intervista rilasciata ad Aldo Cazzullo per il Corriere della Sera, “sarei stato un ottimo papà. Un mio dipendente, Michele, ha una bambina di cinque anni che adoro, la considero quasi come mia”. Legato per tanti anni allo stilista e socio d’affari Sergio Galeotti, deceduto nel 1985 all’età di 40 anni, Armani è sempre stato piuttosto schivo nel parlare pubblicamente dei suoi sentimenti. “Nella mia vita non c’è mai stato amore che non si sia trasformato in una grande intesa, in un’amicizia completa”.

E’ in queste parole sono da racchiudere le due relazioni “speciali” avute prima con Galeotti, che di fatto insieme ad Armani ha lanciato il marchio divenuto famoso in tutto il mondo, e Leo Dell’Orco, oggi responsabili delle linee maschili della maison nonché presidente della squadra di basket Olimpia Milano, acquistata dallo stilista piacentino nel 2008.

La relazione con Sergio Galeotti

Il primo, come detto, scomparso improvvisamente all’età di 40 anni nel 1985. “Quando morì Sergio –  spiegò Armani – morì una parte di me. Devo dire che mi complimento un po’ con me stesso, perché ho retto a un dolore fortissimo. Un anno tra un ospedale e l’altro, io per non ferirlo ho continuato a lavorare, gli portavo le foto delle sfilate, negli ultimi tempi vedevo le lacrime ai suoi occhi. Fu un momento estremamente difficile, che ho dovuto superare anche contro l’opinione pubblica. Sentivo dire: Armani non è più lui, sarà sopraffatto dal dolore, non ce la farà da solo… Anche per questo, a chi mi chiedeva una partecipazione nella Giorgio Armani, rispondevo: no, grazie, ce la faccio da solo”.

Un lutto elaborato per oltre un anno. “Ho avuto una forza di volontà incredibile, per vincere questo dolore crudele. Un anno di attesa perché Sergio morisse. E tutto accadde in un tempo meraviglioso, quando stavamo cominciando a essere qualcuno, a dare una struttura all’azienda, a essere conosciuti nel mondo. Era il momento in cui prendevo fiducia in me stesso; e mi è arrivata questa tegola sulla testa”.

Armani conobbe Galeotti “alla Capannina, in Versilia, dov’ero in vacanza per due giorni. Incrociai Sergio in macchina, mi piacque subito il suo sorriso toscano, e diventammo subito amici”. Capannina comprata nelle scorse settimane per circa 10 milioni di euro per “un gesto d’affetto”. Un rapporto che “mi diede coraggio, fiducia. Mi disse: tu hai un potenziale importante. Sergio aveva visto i miei vestiti, si era reso conto che potevo arrivare più lontano. Allora il mondo della moda a Milano era gestito da persone un po’ adulte. Io ero giovane, avevo stimoli diversi”.

Il legame con Dell’Orco e l’anello salvato dalle fiamme

Poi il legame con Leo Dell’Orco, riconosciuto anche nel libro autobiografico (“Per amore”) pubblicato per Rizzoli nel 2022 e cristallizzato alla fine di una sfilata della collezione uomo primavera-estate andata in scena a Milano nel 2023 quando sulla passerella mostrò l’anulare con l’anello regalato da Dell’Orco, un solitario montato su una fascia d’oro. Anello salvato nell’incendio di Pantelleria avvenuto nell’estate del 2022 “È un anello meraviglioso, con un diamante. Me l’ha regalato Leo, e lo dovevo salvare” raccontò a Cazzullo. “I miei pensieri più intimi e personali, li confido sempre e solo a Leo, collaboratore fidato e carissimo amico che mi è vicino da sempre e che ormai da tempo è parte della famiglia”.

Il primo “sentimento d’amore”

Sempre al Corriere della Sera, lo stilista ha ripercorso le sue prime esperienze sentimentali: dalla prima volta con una ragazza, sua compagna di classe, che “in effetti non era il massimo… però mi aiutava quando ero alla cattedra interrogato. Lei dal banco mi suggeriva, perché risulterebbe che io fossi un po’ asino…”, al primo amore maschile durante la colonia estiva a Misano Mare: “Non ho mai parlato di questo. (Armani resta a lungo in silenzio). Fu sotto un capannone sulla spiaggia di Misano Mare, alle 5 del pomeriggio, quando tutti i ragazzi della colonia venivano ricoverati sulla spiaggia per rilassarsi. Io ero in un gruppo di ragazzi, di bambini, e c’era un responsabile, un giovane uomo, che mi ispirò subito un sentimento d’amore. Non ho ben realizzato questa cosa, non le ho dato seguito. Ma da lì in avanti la mia vita cominciò, in un altro modo”.

Poi aggiunse: “Non capivo cos’era, non facevo differenze tra uomo e donna. Era un’attrazione che sentivo, una cosa bellissima: non vedevi l’ora di stargli vicino, di farmi accarezzare… una grande emozione. Queste cose non le ho mai dette a nessuno. È un ricordo molto emozionante”.

 

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