La terapia utilizzata a Manchester
“Hai un anno di vita”: è malato di tumore, guarisce del tutto dopo la cura sperimentale
A Robert Glynn avevano dato pochi mesi, poco tempo ancora di vita. Malato di tumore, 49 anni, dopo la diagnosi i medici gli avevano dato al massimo dodici mesi ancora da vivere, un anno solo. Quando gli è stato proposto di provare un farmaco sperimentale non si è tirato indietro e nel giro di pochissimo tempo la massa tumorale si è ridotta e le cellule sono morte. Glynn è guarito completamente e la sua vicenda riportata da BBC, con la terapia alla quale ha aderito, sta facendo il giro dei media.
Della vicenda di Manchester si parla in tutto il mondo. Adesso si aspettano con trepidazione i risultati degli studi. Gli scan trimestrali cui l’uomo è stato sottoposto però stanno mostrando un corpo sano. Era cominciato tutto forti dolori alla spalla che impedivano al 49enne, saldatore, di dormire. Dolori che non passavano. Quando il medico di base gli ha prescritto degli esami, venne scoperta la massa tumorale dopo un’infezione alla cistifellea. Era il 2020. A Glynn venne diagnosticato il tumore del dotto biliare, un cancro che colpisce circa mille persone all’anno nel Regno Unito.
“Avevo il cancro da due anni e non lo sapevo”, ha detto Glynn alla BBC. “Sono stato molto fortunato, ha aggiunto”. Quando all’ospedale Christie di Manchester gli hanno proposto di partecipare a questo esperimento clinico non ha esitato un attimo. Il nuovo farmaco per l’immunoterapia, associato alla canonica chemioterapia, ha fatto ridurre la massa tumorale nella sua ghiandola surrenale da 7 a 4,1 centimetri e quella nel fegato da 12 a 2,6 centimetri. Quando i medici sono intervenuti per operarlo hanno inoltre trovato soltanto cellule morte, “tutte uccise dalla cura”.
“Sapere che sono guarito del tutto è stata un’emozione che mi ha sopraffatto. Senza quell’esperimento oggi non sarei qui”, ha detto l’uomo che intanto ha fatto sapere di aver modificato completamente il suo stile di vita, dall’alimentazione al tempo libero, alla luce della sua esperienza. Attorno alla sperimentazione c’è grande cautela ma anche grande entusiasmo. Il dottor Juan Valle, a capo dell’esperimento clinico, ha dichiarato che il caso di Glynn potrebbe portare a “un cambiamento nella maniera in cui vengono curati i pazienti come lui in futuro. C’era grande attesa per i risultati”.
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