Dichiarazioni al veleno che lambiscono pericolosamente il confine tra aspra critica e un invito al golpe. Sono quelle pronunciate con un post sui social dal Comandante Alfa,  il nome in codice che cela la reale identità del fondatore del Gruppo Intervento Speciale dei Carabinieri nel 1978, attualmente in congedo.

Parole talmente forti da costringere ad intervenire i vertici dell’Arma il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, che le ha definite “gravissime e inaudite”, mentre i Carabinieri hanno fatto trapelare che stanno valutando provvedimenti nei confronti del militare.

Ma cosa ha detto il Comandante Alfa? In una sorta di lettera-appello agli italiani, il fondatore del GIS scrive di non poter più tacere perché “la rabbia e il dolore sono forti e non voglio e non devo più contenerli. Siamo un paese in emergenza , in guerra. Sì in guerra, i decreti non servono più a nulla, sono confusi, servono a indebolirci e non a rinforzarci. Sono pallottole al sale quando metaforicamente servirebbero quelle vere”.

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Poi l’attacco a politici, Ong, Sardine e centri sociali: “Dove sono le signore con le gambe accavallate che spopolavano in tv difendendo o attaccando a destra e a manca ? Dove siete voi che salendo sulle navi pirata avete incensato e legittimato l’aggressione ai nostri militari della Guardia di Finanza. Dove sono le sardine e i centri sociali sempre pronti a scendere in piazza contro e mai per?”. Nel crescendo di luoghi comune e inesattezze c’è spazio anche per quello che è diventato un classico: “Un premier non eletto che si presenta con la bandiera europea in bella vista e non con il tricolore per il quale tanto sangue è stato versato dai nostri padri mi strazia”, scrive infatti il Comandante.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia