Inail: ad agosto 27 morti sul lavoro per Covid, 52.209 le denunce. Il 23% dei decessi avvenuto in ambito sanitario

An Indian woman wearing white protective gear is consoled by a relative as she wails after taking a glimpse of her husband's body, a victim of COVID 19, at a cremation ground in Gauhati, India, Thursday, Sept. 10, 2020. (AP Photo/Anupam Nath)

Un numero che spaventa: fino al 31 agosto sono stati infatti denunciati ben 52.209 contagi sui luoghi di lavoro. 27 persone non ce l’hanno fatta, e i loro nomi vanno aggiunti all’elenco già tristemente lungo dei morti sul luogo di lavoro per Covid in Italia(in totale, ad oggi, sono 303). A riferirlo, l’ Ottavo Report Nazionale elaborato dall’Inail.

La percentuale di coloro che si sono contagiati lavorando, sfiora il 20% del numero totale di contagi. Si rileva dunque un incremento di più di 800 casi rispetto a quelli segnalati a fine luglio. Si tratta perlopiù di soggetti di sesso maschile (83,8%) di un età compresa tra i 50 e i 64 anni (69%) e di ultrasessantenni (19,8%). L’età media dei deceduti è di 59 anni. Altri dati notevoli del Report sono la prevalenza delle donne tra i lavoratori contagiati in totale (ben il 71,3 %)e che più di 8 denunce su 10 sono partite nelle regioni del nord.

Le regioni del Nord-Ovest conservano inoltre il triste primato dei decessi: il 56,4 % rispetto al totale, con Milano come provincia più colpita (11%).Il report evidenzia inoltre come ben 8 contagi su 10 siano avvenuti in ambito sanitario, così come il 23% dei casi mortali (ospedali, rsa, cliniche private, asl). A seguire, i settori più colpiti risultano quello dei call center, i contesti produttivi chimico-farmaceutici e le attività di alloggio e ristorazione.