Superati i 30 milioni di contagi da coronavirus al mondo. È quanto riporta il sito costantemente aggiornato della Johns Hopkins University. Precisamente sono stati 30.071.368 i positivi dall’inizio dell’emergenza e 946.063 i morti. Il Paese più colpito restano gli Stati Uniti, con 6.674.458 contagi, seguiti da India e Brasile.

QUI ISRAELE – Da oggi in vigore un secondo lockdown in Israele, come previsto dal governo domenica scorsa. La chiusura durerà almeno tre settimane ed è stata attivata in concomitanza con le festività del Capodanno ebraico e dopo il nuovo aumento di contagi. Il primo ministro Benjamin Netanyahhu ha definito la misura “importante” e “necessaria”. Dall’inizio dell’emergenza sono stati 175.256 i casi, 1.169 i morti nel Paese.

QUI CINA – In Cina si registrano 32 nuovi casi. Tutti importanti. È il numero più alto dallo scorso 10 agosto. Ieri erano stati registrati 9 casi. A riportarli la Commissione Nazionale per la Sanità nel suo ultimo bollettino. 13 positivi sono stati riscontrati nella provincia dello Shaanxi e altri 12 a Shangai, altri 3 a Tianjin e nella provincia del Guangdong e uno in quella del Fujian. La Cina è stato il Paese focolaio del coronavirus, esploso nella provincia dello Hubei, precisamento nella città di Wuhan. Dall’inizio dell’emergenza sono stati tracciati 85.255 casi di contagio e 4.634 morti, anche se inchieste giornalistiche hanno sollevato perplessità sui numeri diffusi da Pechino.

QUI INDIA – Un nuovo record di contagi nelle ultime 24 ore in India, ormai stabilmente al secondo posto tra i Paesi più colpiti. 96.424 i nuovi casi e 1.174 le vittime nell’ultimo bollettino. In totale, dall’inizio dell’emergenza, sono stati 5.214.677 i contagiati e 84.372 i morti, secondo quanto riferito dal ministero della Salute di Nuova Delhi.

QUI ARGENTINA – Picco di decessi registrato in Argentina. Ieri il ministero della Salute ha contato 350 morti per covid-19 e 12mila nuovi esposti al coronavirus. In totale dall’inizio dell’emergenza i casi sono stati 601.713, 12.460 i morti.

QUI EUROPA – Il direttore Regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Hans Kluge ha parlato nel corso di un briefing di una “situazione molto grave” nel vecchio continente. I nuovi casi settimanali hanno infatti superato quelli “segnalati quando la pandemia ha colpito per la prima volta a marzo”. “Oltre metà dei paesi – ha aggiunto – hanno registrato aumenti di oltre il 10% nelle ultime due settimane e in sette paesi l’incremento è stato pari a più del doppio”.

Kluge ha avvertito del “trend allarmante” che “deve essere una sveglia per tutti” ed ha esortato: “Ciò che è importante è che i governi e le istituzioni scientifiche facciano un passo indietro, rivedano le prove e ci forniscano le informazioni più complete e di facile comprensione in modo che le persone possano intraprendere l’azione appropriata”. Ribadita la necessità di mantenere la quarantena a 14 giorni.

Proprio la Francia, che ha deciso di abbreviarla a 10 giorni, registra oltre 10mila contagi nelle ultime 24 ore. 50 le nuove vittime per un totale ormai di 31.095. In Inghilterra intanto tornano i lockdown localizzati per quasi 2 milioni di persone nel nord est del paese. Il giro di vite già reintrodotto nelle settimane scorse in città come Birmingham, Bolton o Leicester è stato esteso ai Comuni di Newcastle e Sunderland, nonché nelle aree del Northumberland, di North e South Tyneside, di Gateshead e della contea di Durham, dove dalla mezzanotte sono previste fra l’altro limitazioni più severe sui contatti sociali e sugli orari di apertura di pub e locali pubblici.
Il Regno Unito ha fatto registrare 329.213 casi dall’inizio dell’emergenza, 37.031 morti.

Redazione

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