A finire sotto esame un bando di gara
La Lega all’attacco della Regione Lazio: ecco i 7 punti oscuri dell’interrogazione urgente
“Criticità nelle Procedure di acquisizione del servizio di pulizia e sanificazione delle strutture sanitarie e ospedaliere della Regione Lazio.” Questo l’oggetto dell’interrogazione a risposta scritta di Angelo Tripodi, capogruppo regionale della Lega, che potrebbe causare uno tsunami in Regione. A finire sotto sotto esame la gara comunitaria centralizzata a procedura aperta indetta il 19/12/2017, che ad oggi presenta diversi punti da chiarire.
LA RELAZIONE
La gara, articolata in 17 lotti- con limite di partecipazione pari a 8 lotti e di aggiudicazione 3 lotti- prevede una durata 36 mesi per ciascun lotto dalla convenzione dalla stipula, eventualmente prorogabile di ulteriori 12 mesi. L’importo complessivo dell’appalto risulta essere di € 408.523.175,00 + iva. Stando alla relazione della Lega, effettuata in data 28/04/2021, la procedura per la stipula delle convenzioni con le aziende aggiudicatari dei vari lotti è “anacronistica e fuori contesto” rispetto all’attuale esigenza dei protocolli sanitari. Il motivo? Il bando per l’affidamento del servizio di pulizia e sanificazione delle aziende sanitarie della Regione è stata indetta in un periodo pre-Covid: quindi, si legge sul documento, “il capitolato della gara in oggetto non richiama le direttive previste dai DPCM che si sono susseguiti durante la pandemia e tuttora in vigore e che definiscono le misure a contrasto del Covid. La principale conseguenza di questa situazione può essere quella di mettere a rischio la salute dei pazienti e dei lavoratori stessi.”
“L’emergenza Covid-19, ha imposto l’adozione di protocolli del tutto innovativi, modifiche organizzative, utilizzo di prodotti per la salvaguardia della salute dei pazienti e dei dipendenti; è’evidente che il servizio oggetto di gara è un servizio essenziale per le strutture sanitarie pubbliche di tutta la regione Lazio” continua la relazione. “Dalla lettura del Bando emerge chiaramente un’assenza sostanziale di requisiti di partecipazione di natura economico, finanziaria, tecnico e professionale necessari alla partecipazione della procedura stessa. Questo ha reso possibile la partecipazione alla gara di imprese senza un’esperienza consolidata, specifica e dettagliata nel settore delle pulizie Sanitarie.”
Ma questo non è l’unico aspetto su cui la Lega chiede risposte. “Inoltre, nonostante il capitolato prevedesse, come elemento necessario ed imprescindibile, di mantenere inalterati gli attuali livelli occupazionali previsti per l’erogazione del servizio (con relativa salvaguardia del monte ore attualmente erogato), risulta invece evidente che l’esito della gara comporterà una riduzione significativa del monte ore e degli attuali livelli occupazionali dei lavoratori.” Come sottolineato nel testo “in tutte le procedure, in particolare nelle pulizie Ospedaliere, c’è una correlazione tra i requisiti richiesti e l’oggetto del contratto; l’idoneità professionale, come la capacità economica e come la capacità tecnica organizzativa devono essere attinenti e proporzionali all’oggetto dell’appalto. Stranamente, la struttura di questa gara non richiedeva la comprova, da parte dei partecipanti, di aver maturato una specifica esperienza; né di aver in essere appalti analoghi di importi almeno pari a quelli oggetto dei singoli lotti.”
Il risultato è, sempre secondo quanto indicato nel documento, “che questa gara, per come è stata predisposta, ha di fatto impedito una reale ed effettiva concorrenza tra gli operatori del settore effettivamente qualificati e con specifiche esperienze nelle qualità ed attività oggetto di gara; al fine di offrire un servizio qualitativo e di mantenere i livelli occupazionali ed il monte ore attualmente esistenti. Il che, unito alla evidente e manifesta incompetenza dei commissari sulla valutazione dei punteggi tecnici, ha portato ad aggiudicare la maggior parte dei lotti ad imprese prive di ogni capacità tecnica, finanziaria, patrimoniale, organizzativa necessarie ed indispensabili per soddisfare le esigenze che tanto il capitolato che la Stazione Appaltante, quanto il mantenimento dei livelli occupazionali richiedono.”
L’INTERROGAZIONE
Il governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti è stato quindi chiamato a rispondere su 7 punti. L’interrogazione della Lega intende chiarire (come riportato sul documento ufficiale):
- “Se sono stati messi in atto dalla Centrale Acquisti e dalla Regione Lazio tutti i controlli e le verifiche sui requisiti delle aziende aggiudicatarie necessari a garantire la qualità del servizio di pulizia e sanificazione ospedaliera, stante che l’igiene ambientale del presidio ospedaliero viene considerata un sevizio ad alto impatto sulla qualità della cura, non solo per le implicazioni sul comfort alberghiero, ma anche e soprattutto per le implicazioni sulla efficacia ed efficienza dei servizi sanitari e sull’organizzazione dei servizi in generale. Ed infatti proprio in un periodo di emergenza sanitaria, professionali procedure di pulizia concorrono in maniera significativa a diminuire la probabilità di diffusione di infezioni e contagi.
- Se sono stati messi in atto dalla Centrale Acquisti e dalla Regione Lazio tutti controlli e le verifiche sulla congruità dei ribassi percentuali praticati dalle aziende risultate aggiudicatarie dell’appalto, in relazione alla garanzia del mantenimento degli standard qualitativi ospedalieri necessari e richiesti dai protocolli di intervento e di prevenzione da rischio Covid-19 all’interno delle strutture sanitarie, emanati dal Ministero della Salute (febbraio 2020) e dall’Istituto Superiore di Sanità (aprile 2020).
- Se sono stati messi in atto dalla Centrale Acquisti e dalla Regione Lazio tutti i controlli e le verifiche sulla congruità dei ribassi percentuali praticati dalle aziende risultate aggiudicatarie dell’appalto, in relazione alla garanzia del mantenimento dei livelli occupazionali.
- Se, come indicato dall’ANAC nelle linee guida, sono stati messi in atto dalla Centrale Acquisti e dalla Regione Lazio tutte le verifiche finalizzate al controllo del progetto di assorbimento presentato dalle aziende aggiudicatarie, atto ad illustrare le concrete modalità di applicazione della clausola sociale, con particolare riferimento al numero dei lavoratori che beneficeranno della stessa e alla relativa proposta contrattuale (inquadramento e trattamento economico).
- Se nell’incontro tra la Regione Lazio e le OO.SS. è stato preso in esame il progetto di assorbimento del personale in accordo con l’applicazione della clausola sociale e se questo progetto è presente nel documento congiuntamente sottoscritto.
- Se è stato prevista e considerata – come la difficoltà del momento pretende ed al contrario di quanto invece il quadro economico dell’appalto lascia prevedere – la necessità di un considerevole aumento del monte ore lavorate per il mantenimento degli standard qualitativi richiesti in una emergenza pandemica, che secondo le autorità sanitarie potrà essere ridimensionata non prima di nove mesi.
- Se alla luce di quanto detto non sia opportuno per gli interessi della Regione Lazio e della sanità pubblica stante la attuale situazione, addivenire alla revoca delle attuali convenzioni stipulate e all’annullamento della stipula delle restanti, avvalendosi del potere di revoca in autotutela previsto dal D.Lgs 50/2016.”
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