La mappa presentata da Europa Radicale nel dossier intitolato “La peste putiniana”, redatto grazie al lavoro di Laura Botti, mostra dove sono stati realizzati nell’ultimo anno in Italia eventi di disinformazione e propaganda, prodotti da Russia Today, in patente violazione del Regolamento UE 2022/350 del 2022, con cui si vieta la diffusione di programmi e prodotti di Russia Today e Sputnik. Tale Regolamento, all’articolo 12, dispone che: “È vietato partecipare, consapevolmente e intenzionalmente, ad attività aventi l’obiettivo o il risultato di eludere i divieti di cui al presente regolamento, anche partecipandovi senza perseguire deliberatamente tale obiettivo o risultato, ma sapendo che tale partecipazione può avere tale obiettivo o risultato e accettando questa possibilità”.

Veniamo ai numeri che sono letteralmente incredibili: la nostra mappa ha censito la bellezza di 139 eventi illegali. 16 di questi sono stati annullati grazie alle nostre denunce con l’aiuto delle comunità ucraine e altre associazioni; 6 sono stati modificati in seguito al nostro intervento. La cosa inaccettabile è che 117 sono stati realizzati, spesso in complicità con le istituzioni locali e nel silenzio delle Prefetture. 117 missili di disinformazione hanno colpito l’Italia lasciando segni indelebili di propaganda e di distruzione della verità e della legge; i nostri patriot nonviolenti ne hanno fermati solo una piccola parte. Emilia Romagna, Toscana, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia sono le regioni più colpite. Torino, Cagliari, Genova, Firenze e Varese le città con più eventi programmati. Gorizia è l’unica città in cui è stata utilizzata la formula “Festival del Cinema Documentario – Il Tempo dei Nostri Eroi”. Tra gli ospiti in sala c’erano anche Ekaterina Yakovleva, responsabile di RT Doc, e le telecamere di Russia Today. Direttamente dalla Russia è giunto un videomessaggio di ringraziamento agli italiani da parte di militari dell’esercito russo. A tutto questo si aggiunge una campagna di Russia Today con il posizionamento di mega-manifesti su strada a Roma, Milano e Bologna.

La propaganda è un pezzo importante della cosiddetta “guerra ibrida” che la Russia da molti anni sta attuando contro l’Europa. Il dossier mostra, senza ombra di dubbio, quale sia la forza e l’invasività di questa azione che è letteralmente criminale. Una tale marea di eventi può essere organizzata solo con una potente cabina di regia, che si trova fuori d’Italia, a San Pietroburgo e a Mosca, con finanziamenti ingenti e continuativi. In Italia, ventre molle d’Europa, le stesse Istituzioni che hanno la responsabilità di applicare una norma europea, forse nemmeno conoscono il Regolamento o, se lo conoscono, in molti casi fanno finta di nulla. Ecco che per fermare alcuni di questi scempi di menzogne storiche abbiamo dovuto mobilitare migliaia di cittadini coinvolti in invio di pec, messaggi, manifestazioni, per richiedere niente di più del rispetto della legge. È un dato di fatto che i partiti populisti filorussi (di estrema destra ed estrema sinistra) in tutta Europa – a cominciare dall’Italia – proseguiranno il loro sporco lavoro per togliere la sabbia sotto lo stato di diritto. Da Mosca raddoppieranno gli sforzi e gli investimenti economici per allargare e infiltrare ancora di più la “peste”, trovando sempre nuovi “untori”, pagati o semplicemente “utili idioti” di un percorso di distruzione delle nostre fragili democrazie liberali.

Il pericolo di essere tutti contagiati è concreto, reale. La richiesta per contrastare questa azione criminale è innanzitutto rivolta al Ministro dell’Interno affinché imponga il rigoroso rispetto del regolamento ai Prefetti. Ma per fermare la “peste” è necessario che ogni cittadino sia consapevole della posta in gioco: il nostro futuro di libertà. Occorre agire, segnalare eventi al proprio Comune, mandare pec ai parlamentari, manifestare contro le menzogne dei filorussi nostrani; che sono tanti, che sono troppi.