Il caso dei libri farciti dalla propaganda russa è montato a tal punto da rendere necessario un intervento del ministero dell’Istruzione e del Merito. Un dossier ha fatto emergere la questione di alcuni manuali di storia che ricalcano la posizione della Russia di Vladimir Putin sulle relazioni con l’Ucraina, il dicastero ha deciso di agire.

Libri di storia, l’intervento del ministero dell’Istruzione

Sono state avviate delle verifiche, da parte del ministero dell’Istruzione, per appurare “se i contenuti dei manuali di storia e geografia presentino effettive criticità dopo la notizia della diffusione di libri di testo scolastici per le scuole secondarie di primo grado con un’impostazione faziosa e distorta della realtà storica, in favore della narrazione della Russia putiniana e dell’Unione Sovietica comunista“. A renderlo noto con un comunicato è stato lo stesso ministero.

Libri di storia con la propaganda della Russia, lo studio

La questione è esplosa in poco tempo, rilanciata dall’Adnkronos. Secondo l’analisi partita da una segnalazione di un gruppo di attiviste ucraine, rivoltesi alla giornalista Irina Cascei che ha a sua volta contattato l’Osservatorio Ucraina dell’Istituto Gino Germani, 13 sussidiari adottati nelle scuole italiane come libri di testo comprendono elementi storici e geografici in linea con la posizione imperialista di Vladimir Putin. Per fare un esempio, in ‘Vivi la geografia’ (Zanichelli) si legge che “dal 1991, dopo un periodo di pace, in Europa sono scoppiate altre guerre sanguinose, in particolare in Europa orientale. Qui il crollo dei regimi comunisti, che sostenevano la pacifica convivenza tra le etnie, ha favorito la rinascita di nazionalismi, cioè movimenti politici fondati sull’identità culturale, economica e religiosa di una nazione”.

Oppure l’annessione illegale della Crimea da parte della Russia, avvenuta in aperta violazione del diritto internazionale, viene raccontata in questo modo: “Dopo aver chiesto l’intervento delle truppe di Mosca, la Crimea, abitata in maggioranza da russi, si è autoproclamata indipendente con un referendum ed è stata annessa alla Russia”. Ma ci sono anche altri esempi in altri libri, in cui per esempio in alcune mappe della ‘regione russa‘ vengono inseriti anche i confini dell’Ucraina e dei Paesi baltici.

Per il direttore dell’Osservatorio Ucraina dell’Istituto Gino Germani, Massimiliano Di Pasquale, fa tutto parte di un’operazione russa di propaganda e di azioni di influenza con “l’uso della storia e della cultura come armi, in particolare con soggetti giovani e ancora ‘intellettualmente vergini’, in cui piantare il seme anti-democratico attraverso organizzazioni non governative e sedicenti pacifisti, quelli che dicono all’Ucraina di arrendersi; e anche, certamente, attraverso la diffusione di una versione distorta della storia nei libri di scuola, in cui leggiamo che i regimi comunisti anelavano la pace mentre gli Stati liberati dalla caduta dell’Urss sono oggi in preda a nazionalisti spietati”, ha detto lo studioso all’Adnkronos Di Pasquale.

Redazione

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