Riassumiamo la vicenda del foglietto che il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha dedicato non si capisce bene se alla squadra di calcio della Roma o al gerarca Italo Foschi. L’emissione infatti – mai sottoposta al parere della Consulta filatelica di cui faccio parte – era stata fissata per giovedì 6 giugno, mentre per il lunedì successivo era prevista quella per il centenario della morte di Giacomo Matteotti.

Quando mi è arrivato l’invito per la presentazione al ministero del francobollo del 140esimo anniversario della nascita di Foschi (di cui non avevo mai sentito parlare) ho appurato che si trattasse di un violento squadrista romano, moralmente complice del delitto Matteotti, emarginato dallo stesso fascismo per la sua violenza fuori controllo, con una successiva carriera prefettizia terminata con l’incarico di prefetto nel 1944 nella Belluno occupata dai nazisti, di cui fu zelante collaboratore anche nella persecuzione degli ebrei.

Quando poi il foglietto è stato distribuito agli uffici postali, ho constatato che il francobollo – valido per affrancare la corrispondenza – rappresenta soltanto Foschi mentre nel foglietto sono rappresentati gli spalti di uno stadio pieno di tifosi romanisti e due chiudilettere della Roma, privi di validità postale. Dopo il mio intervento sul Riformista la vicenda è stata ripresa da più organi di informazione, giornali, radio e TV, fatta oggetto di interrogazioni parlamentari e rimbalzata anche su autorevoli testate giornalistiche straniere, particolarmente impressionate dalla coincidenza della celebrazione filatelica quasi contemporanea di una vittima e di un gerarca complice del suo sacrificio.

Tenuto conto che il ritiro del foglietto dagli uffici postali potrebbe far scoppiare un altro caso come quello famoso del Gronchi Rosa (c’è chi ha parlato di Gronchi Nero) mi sono permesso, come membro della Consulta, di suggerire al ministro Urso di fissare ad horas la fine della validità postale di questo francobollo, che potrebbe rimanere in vendita come semplice foglietto erinnofilo. Si otterrebbero così tre risultati: rimediare a un infortunio colposo e non certo doloso del ministero; impedire che tramite la corrispondenza possa essere spedito in tutto il mondo, rappresentando l’Italia con l’immagine di un personaggio dal passato così ingombrante; smorzare polemiche anche a livello internazionale. Sono convinto che questa sia la strada più ragionevole per superare questo spiacevole incidente politico-filatelico.

Carlo Giovanardi

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