Niente via libera alla norma che prevede una ‘liberalizzazione’ della cannabis light. Lo stop è arrivato al Senato, dove è attesa al rush finale la manovra economica del governo giallo-rosso. Il provvedimento a firma del senatore del Movimento 5 Stelle Matteo Mantero è stato infatti giudicato “inammissibile” dalla presidente del Senato Elisabetta Casellati per “estraneità di materia”. La norma andava a definire che, se una pianta ha un tenore di Thc non superiore allo 0,5%, non può essere considerata uno stupefacente.

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BAGARRE IN AULA – All’annuncio della Casellati è scoppiato l’applauso delle opposizioni, e le proteste della maggioranza, subito richiamati dalla presidente. “Siamo molto dispiaciuti della sua decisione – ha detto il senatore M5s Mantero – l’emendamento non riguarda la droga ma semplicemente degli agricoltori. L’applauso che hanno fatto le opposizioni l’hanno fatto in faccia a 12mila famiglie. Le chiedo di dimostrare che la sua scelta era scevra da qualsiasi pressione della sua parte politica e voler mettere in calendario in votazione alla prima seduta utile la richiesta di urgenza per lavorare sulla canapa industriale, che ho depositato a luglio”. “Come ho già specificato più volte – ha replicato Casellati – mi spiace che lei si riferisca a una decisione che dovrebbe essere scevra da condizionamenti politici, le voglio far presente che lo sono tutte le mie decisioni. E’ una decisione meramente tecnica. Se ritenete questa misura importante per la maggioranza fatevi un disegno di legge”.

Di altro tenore le dichiarazioni di Matteo Salvini, l’ex ministro ha commentato: “Bloccata in Senato la norma sulla coltivazione e la distribuzione di ‘droga di Stato’: no allo Stato spacciatore, la battaglia della Lega non si fermerà mai!”. Allo stesso modo la pensa anche la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, che parla di “vittoria di chi si batte per una vita libera da ogni droga e che abbiamo condotto al fianco delle comunità terapeutiche, degli operatori del servizio pubblico e delle associazioni. La droga non è mai leggera o innocua e noi continueremo a ribadirlo in ogni sede”.

GLI ALTRI PROVVEDIMENTI ‘CASSATI’ – Ma dalla manovra sono stati stralciati anche altri importanti provvedimenti. Si parte della Tobin Tax, che introduceva un’aliquota dello 0,04% su alcuni tipi di transazione finanziarie online, mentre è slittato da luglio 2020 al primo gennaio 2022 la fine del mercato tutelato per l’energia.

La presidente del Senato Casellati ha inoltre ritenuto inammissibili le norme sul personale delle province, in materia di commissari straordinari, su modifiche alla legge della concorrenza, di giustizia amministrativa, sulla magistratura contabile, cambiale digitale, educazione civica, banche di credito cooperativo, informatizzazione Inail, agenda digitale della Pubblica amministrazione, misure per l’innovazione e sull’organizzazione del ministero della Giustizia.

Redazione

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