Sull’emendamento sulla cannabis appena approvato dalla Commissione Bilancio del Senato è scoppiata una polemica da parte di chi si oppone strenuamente. Ma Federcanapa non ci sta e denuncia l’inammissibilità delle pressioni di parlamentari e media che “stanno facendo pressione perché si renda inammissibile l’emendamento sulla canapa”.

La Federazione della canapa italiana, nata per dare voce e supporto tecnico-scientifico alle molteplici iniziative in atto in tutte le Regioni italiane e costituire una rappresentanza autorevole nei confronti del Governo, delle amministrazioni regionali e degli altri settori industriali, in una nota, fa presente che quell’emendamento risponde proprio al vuoto normativo denunciato mesi fa dalla stessa sentenza dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, introducendo un’importante regolamentazione del settore e un limite chiaro di THC per distinguere ciò che è canapa industriale e ciò che è droga. “Peraltro – scrive nella nota – l’emendamento appare correttamente inquadrato nella legge di bilancio in quanto rispondente non solo alle esigenze finanziarie dello Stato ma soprattutto a quelle produttive e industriali”.

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“Abbiamo finalmente l’occasione di affermare un modello italiano esportabile in altri Paesi anziché subire il predominio delle aziende americane, cinesi e di altri paesi europei. Annullare l’emendamento significherebbe riportare l’intero settore della canapa italiana nel caos delle interpretazioni difformi che hanno contrassegnato l’ultimo anno e mezzo. La certezza del diritto è condizione fondamentale per consentire il decollo di un settore industriale con enormi potenzialità e rendere il Paese attrattivo per gli investitori stranierei in un mercato che oltretutto risponde pienamente agli indirizzi della green economy. Ricordiamo che stiamo parlando di canapa industriale non di stupefacenti”.

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