Giorgia Meloni torna a parlare: la Presidente del Consiglio pubblica una nuova puntata della sua rubrica “Appunti di Giorgia” su Facebook. Puntata a tutto campo: dal Superbonus al Pnrr alle bollette alle occupazioni abusive al tema sicurezza al risultato delle ultime elezioni Regionali. “Convocheremo tutte le associazioni di categoria per capire cosa possiamo fare per aiutarle e per rimettere questa misura su un binario sensato”, ha detto a proposito del Superbonus, la misura più discussa degli ultimi giorni.

La settimana scorsa la premier aveva annullato tutti gli impegni istituzionali previsti a causa di sintomi influenzali. Aveva partecipato da remoto, in videocollegamento, alla riunione del Consiglio dei ministri. Proprio un Cdm ha approvato un decreto-legge per bloccare la cessione dei crediti e lo sconto in fattura dei bonus fiscali e in particolare del superbonus, la misura con cui negli ultimi anni lo Stato ha finanziato i lavori di ristrutturazione per migliorare l’efficienza energetica di migliaia di edifici.

Per la premier la misura “nasceva con intenti condivisibili ma è stata scritta e fatta così male che ha generato una serie enorme di problemi, che abbiamo ereditato e dobbiamo risolvere. Il costo totale della misura del Superbonus attualmente è di 105 miliardi di euro“, ha detto la premier. “Mi ricordo che c’era qualcuno in campagna elettorale che diceva che gli italiani si sarebbero potuti ristrutturare casa gratis, mentre la misura è costata a ogni singolo italiano, anche un senzatetto o un bambino, circa 2000 euro. La misura non era affatto gratuita. Ci sono poi state moltissime truffe, ad oggi sono stimati circa 9 miliardi di truffe“.

“Il superbonus – ha aggiunto – aveva sostanzialmente due grandi errori: il primo era poter scaricare il 110% di quello che spendevi, perché se ovviamente a me rimborsano più di quello che spendo… se non sarò tenuto a controllare quanto spendo,  non mi interessa: tanto lo Stato rimborsa. Questo ovviamente ha prodotto una serie di risultati tra cui che i costi dei materiali sono lievitati in modo esorbitante e che la bolla piano piano si è gonfiata. È la ragione per la quale il nostro Governo è già intervenuto portando il bonus 110% al 90% perché è ovvio che se io devo mettere un 10% di quello che sto spendendo sarò più accorto, più attento a guardare quanto spendo e a guardare se per esempio i prezzi non siano in alcuni casi limitati senza motivo. Ma la seconda e più complessa questione – ha continuato Meloni – riguarda il fatto che il superbonus ideato dall’allora Governo giallorosso prevedeva la possibilità che il credito che io avevo quando facevo i lavori nei confronti dello Stato potesse essere cedibile, a una banca, a un intermediatore finanziario, un’impresa. Lo potevo cedere illimitatamente e all’inizio senza alcun controllo. Addirittura all’inizio non era possibile, su crediti ceduti anche dieci volte, risalire a chi avesse generato quel credito”.

Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano ha convocato ieri i Presidenti della categorie interessate dalle norme che bloccano la cessione dei crediti dei bonus edilizia, tra cui il Superbonus. Il vertice si terrà a Palazzo Chigi lunedì pomeriggio alle 17:15. “Molti hanno passato il cerino a quelli che venivano dopo, il governo Meloni ha dovuto scegliere, non si poteva rinviare”, ha detto il Ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani rispondendo a una domanda al Tg Friuli Venezia Giulia della Rai.

“Nel Pnrr ci sono più di 220 miliardi, anche se in buona parte a debito, ma ne sono stati spesi ad oggi meno di 20”, ha ammonito Meloni sul cosiddetto Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. “Inizialmente per il 2022 era stata prevista una spesa di 43 miliardi a fine anno, poi sono diventati 34, e poi 21. Ci lamentiamo che non ci sono abbastanza soldi ma quando li abbiamo non li spendiamo. Peggio ancora va per i Fondi di coesione, l’Italia di 126 miliardi che aveva a disposizione ne ha spesi circa 43, molto meno della metà”.

La premier ha annunciato che “tra le buone notizie: l’Agenzia per l’energia ha detto che sul mercato tutelato le bollette avranno una diminuzione del 34,2%. Questo è soprattutto il risultato della battaglia vinta sul tetto del gas, una battaglia cominciata dal precedente governo e che abbiamo portato avanti. Rispetto alle coperture per le bollette nelle prossime settimane si potrebbero liberare un po’ di risorse e destinarle ad altro”. È invece vera e propria guerra di questo governo “contro le occupazioni abusive, lungo tutto il territorio nazionale si è cominciato a fare quel che non succedeva prima: sgomberiamo le case occupate. È un lavoro che portiamo avanti perché è finita l’era dello Stato che si gira dall’altra parte davanti alla criminalità e a chi non rispetta le regole”. Capitolo sicurezza: “Dal 16 gennaio scorso, grazie alla sicurezza nelle stazioni, abbiamo avuto 144 arresti, 155 stranieri espulsi, sequestrato quantità enormi di droga e armi, continua il lavoro”.

Alle Regionali in Lazio e Lombardia c’è stata “un’affermazione del centrodestra ma anche un segnale che arriva dai cittadini sul consenso attorno al lavoro che il governo porta avanti. Ripagheremo il consenso con le tanto attese riforme che l’Italia si attende e non sono state fatte negli ultimi anni. Tanti italiani vanno convinti a partecipare alle elezioni, il tasso di astensione alle Regionali è stato alto, ogni cittadino che decide di non partecipare al voto è una sconfitta per la politica“.

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