Zeudi Di Palma, dalla difficile Scampia alla corona di Miss Italia”. “Viene da Scampia la nuova Miss Italia”
“È la più bella d’Italia, viene da Scampia e va all’università”. Sono solo alcuni dei titoli dei quotidiani usciti in questi giorni. Cosa si evince? Che la notizia non è chi ha vinto il concorso di bellezza e si è aggiudicata lo scettro di più bella del Paese. La notizia, secondo alcuni, è che è di Scampia, è bella e pensate un po’… va perfino all’università. Siamo alle solite, è sempre la stessa storia. Napoli fa notizia solo quando si parla della città perché protagonista di qualche eccezione. Ricordate quando il direttore di La7 Enrico Mentana, in un post Facebook, scrisse: «Cotugno all’avanguardia, a Napoli c’è anche un’eccellenza».

Ecco, è la stessa cosa: a Scampia c’è anche una bella ragazza e, udite, udite, non è un’analfabeta. Non potevamo parlare di lei semplicemente dicendo: la nuova Miss Italia è Zeudi di Palma ed è nata in Campania? Evidentemente no. Perché Napoli, nell’immaginario collettivo e anche nel nostro che qui ci abitiamo, è sempre la zavorra d’Italia, la pecora nera di quella famiglia chiamata Belpaese, sempre la città che fatica, che arranca, che non ce la fa a stare al passo e nella quale, quando succede qualcosa di bello, è un miracolo. Per poco non si invocava San Gennaro. Ci siamo disabituati alla bellezza, siamo vittime dei luoghi comuni, delle frasi fatte, dei pregiudizi. Non riusciamo a liberarcene. Perché leggendo i giornali in questi giorni, forse tutto ci è sembrato normale.

Dopotutto Scampia è Gomorra, no? Ci sembra tutto talmente normale che Miss Italia si è sentita in dovere di specificare: «Io non guardo Gomorra, non descrive realmente il mio territorio». Ma perché dirlo? Perché si è sentita in difficoltà, perché forse tutti ci saremmo sentiti in dovere di spiegare che Gomorra non è la realtà, o almeno non è l’unica realtà presente in quella fetta di città. Maltrattata, additata, dimenticata. È vero. Ma a ucciderla sono anche i luoghi comuni. E la prossima volta che la notizia verrà tralasciata per sottolineare che una volta tanto a Scampia è successo qualcosa di buono, incazziamoci. Altrimenti, saremo sempre vittime di Gomorra… e dei pregiudizi. Anche dei nostri.

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Giornalista napoletana, classe 1992. Vive tra Napoli e Roma, si occupa di politica e giustizia con lo sguardo di chi crede che il garantismo sia il principio principe.