La costante discesa libera in tutte le ultime elezioni regionali (Marche, Calabria, Toscana) del Movimento 5 Stelle non piace a Chiara Appendino, vicepresidente del partito guidato da Giuseppe Conte. L’ex sindaca di Torino nel corso dell’assemblea congiunta dei parlamentari critica apertamente la linea dettata dall’ex premier, ovvero quel campo largo che, dati alla mano, sembra danneggiare più il Partito Democratico che il Movimento, capace di racimolare appena il 5,08% nella Marche, il 6,43% in Calabria (dove il candidato presidente era il ‘suo’ Pasquale Tridico) e il 4,34% in Toscana.

Appendino e le dimissioni dalla carica in scadenza…

Ma Appendino avrebbe alzato la voce non escludendo le dimissioni dalla carica che ricopre (ed è in scadenza…) qualora dovessero servire a scuotere un partito sempre più verso l’anonimato. Per l’ex sindaca di Torino il campo largo e, soprattutto, l’alleanza con il Pd starebbero seriamente danneggiando il Movimento 5 Stelle che, a detta sua, avrebbe perso la propria identità politica. Identità e valori che in passato riuscivano a far breccia in quell’elettorato stanco dei soliti partiti e, di conseguenza, più incline all’astensionismo.

Nostalgia canaglia

Insomma Appendino dimentica che sono passati oltre 15 anni dalla discesa in campo dei grillini e in questo arco di tempo il partito dei vari Di Maio, Di Battista, Fico e Conte ha cavalcato il malcontento popolare per poi arrivare a governare prima con la Lega di Salvini, poi con l’odiato Pd e infine sotto l’ala di un tecnico come Mario Draghi. Sono lontani i tempi del reddito di cittadinanza e del superbonus che portavano il Movimento in doppia cifra.

La Campania Felix regalata…

Appendino prova lo stesso a suonare la scossa, a mettere in dubbio (e menomale) la leadership dell’avvocato del popolo che, nelle prossime settimana, sarà impegnato più che mai nella campagna elettorale di Roberto Fico in Campania (23-24 novembre). L’ex presidente della Camera rischia seriamente di ritrovarsi governatore grazie proprio alla magnanimità del campo largo e, soprattutto, del Partito Democratico. Fico è infatti favorito sul candidato del centrodestra Edmondo Cirielli (Fratelli d’Italia) perché in Campania, con buona pace della mancata rivoluzione annunciata in passato da Elly Schlein, continuano a pesare i voti (e le liste) di Vincenzo De Luca e dei vari ‘capibastone’.

 

 

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