“Fategli fare la fine di Cucchi”. Ma anche “Squagliateli nell’acido“. È il 26 luglio 2019, giorno del fermo di Gabriel Natale Hjorth e Finnegan Lee Elder, i due ragazzi accusati dell’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega.

Le frasi shock provengono da alcune chat dei carabinieri del Nucleo investigativo e altri colleghi, estrapolate dai dispositivi usati dai militari. Sono state depositate nel processo a carico di Fabio Manganaro, il militare accusato di ‘misura di rigore non prevista dalla legge’ per aver bendato Hjorth nella caserma di via in Selci, immortalato in una foto che ha poi fatto il giro del web.

Le chat ‘incriminate’

Nelle ore successive al fermo dei due americani, le chat svelano parole pesanti, intrise di rabbia e giustizialismo, come riporta Il Corriere della Sera. Anche se c’è chi cerca di far ragionare i colleghi.

 “Li abbiamo presi stiamo venendo al reparto”, scrive un militare e gli altri commentano: “Ammazzateli di botte” oppure “Speriamo che gli fanno fare la fine di Cucchi”. Facendo appunto riferimento al caso di Stefano Cucchi, picchiato in caserma dopo l’arresto avvenuto il 15 ottobre 2009 e morto sette giorni dopo all’ospedale Pertini, per il quale sono stato condannati dalla Corte d’Assise d’Appello a 13 anni di carcere i carabinieri accusati del pestaggio, Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro.

Tra le frasi finite all’attenzione del giudice anche quella di un carabiniere che scrive: “Non mi venite a dire arrestiamoli e basta. Devono prendere le mazzate. Bisogna chiuderli in una stanza e ammazzarli davvero. Per carità, c’è gente che nonostante le difficoltà passate riesce a integrarsi, a lavorare e a farsi una famiglia ma poi ci sono ‘sti soggetti che sono come le bestie“. Mentre altri rincarano la dose: “Li avete sfondati di mazzate?” E ancora: “Bisogna squagliarli nell’acido“. 

Un altro militare descrive invece ciò che sarebbe successo in caserma: “Appena lo hanno portato al reparto operativo ho buttato uno schiaffo a uno, poi mi hanno fermato i colleghi” sono le sue parole quasi di vanto. Qualcuno interviene cercando di far comprendere la situazione: “Li dovrebbe prendere un’altra stazione perché seriamente c’è il rischio che appena sbagliano a parlare li pestate…” suggerisce. 

E quando un rappresentante sindacale fa presente che bisogna essere prudenti e che i due ragazzi non si toccano, la risposta è “Ammazzate pure a lui”

La prossima udienza sarà il 5 aprile.

Il processo per l’omicidio Cerciello

Per la morte di Cerciello, ucciso con undici coltellate il 26 luglio del 2019 nel quartiere Prati, i due americani sono stati condannati in primo grado all’ergastolo.

Domani 10 febbraio saranno in aula per il processo d’appello.

La replica dell’Arma dei Carabinieri

“L’Arma dei carabinieri ha appreso che, nell’ambito del processo a carico del Maresciallo Capo Fabio Manganaro, per la vicenda del bendaggio di Gabriele Natale Hjorth, sono stati depositati atti di un consulente esterno della Procura relativi a contenuti di alcune chat intercorse tra militari dai toni offensivi ed esecrabili” si legge in una nota del Comando Generale dell’Arma.

“Non appena gli atti con i nominativi dei militari coinvolti saranno resi disponibili, l’Arma avvierà con immediatezza i conseguenti procedimenti disciplinari per l’adozione di provvedimenti di assoluto rigore”.

 

Roberta Davi

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