Quattro anni di carcere per Anastasiya Kylemnyk, ex fidanzata di Luca Sacchi, accusata del tentativo di acquisto di droga nell’ambito del processo per l’omicidio del giovane avvenuto nell’ottobre del 2019 a Roma.

È questa la richiesta avanzata oggi dalla Procura di Roma nell’ambito del processo: il pm Giulia Guccione ha inoltre chiesto la condanna all’ergastolo per Valerio Del Grosso, autore materiale del delitto e 30 anni per Paolo Pirino e per Marcello De Propris, che consegnò l’arma usata per sparare. Sollecitata invece l’assoluzione per il padre di quest’ultimo, Armando, accusato della detenzione della pistola.

Durissima è stata la requisitoria del pubblico ministero titolare dell’inchiesta per l’omicidio di Sacchi, personal trainer ucciso con un colpo di pistola a Roma nell’ottobre del 2019, nel corso di una rapina.

Una requisitoria nel corso della quale il padre di Sacchi, Alfonso, non ha retto l’emozione ed è uscito dall’aula visibilmente commosso dopo aver ascoltato le prime fasi di ricostruzione della serata in cui ha perso la vita il figlio. Con lui c’erano anche moglie e il fratello di Luca, che hanno deciso di uscire dall’aula.

Per il pm Guccione “Giovanni Princi, ha tenuto un comportamento ostativo all’accertamento della verità dei fatti e Anastasiya Kylemnyk ha mentito e cambiato versione più volte”, sono state le sue parole, riportate dall’Ansa. 

Depistaggi che però “non hanno colto nel segno e oggi si è potuto chiarire il contesto in cui è maturato l’omicidio”, ha aggiunto il pm. 

Secondo l’accusa quella di Sacchi è stata “una storia paradossale perché fin dalle prime battute Luca, la vittima, è stato fatto passare per l’accusato. Per questo oggi mi sento obbligata a fornire la verità processuale che risulta dalle carte. Perché è stato ucciso? Il motivo a me ad oggi sfugge. Lo zaino era nelle mani di Paolo Pirino. Il grilletto è stato premuto da Valerio del Grosso con gratuita violenza, non c’era motivo”.

La pm Guccione va oltre e tira in ballo anche la politica, perché la vicenda Sacchi “ha suscitato un clamore strumentalizzato anche dalle forze politiche. C’è chi in questo processo ha mistificato i fatti creando dei veri e propri depistaggi”.

Redazione

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