La tragedia a Secondigliano
Operaio precipita dal tetto della piscina, Walter non ce l’ha fatta: lascia moglie e due figli
Non ce l’ha fatta , l’operaio di 48 anni precipitato da un’altezza di circa 12 metri mentre si trovava sul tetto in legno lamellare della piscina comunale di Secondigliano, periferia a nord di Napoli. L’uomo dopo 24 ore di agonia, è deceduto intorno alle 12 di giovedì 12 maggio all’ospedale Cardarelli di Napoli dove era arrivato il giorno prima in condizioni disperate.
L’operaio, originario di Volla (Napoli), lascia la moglie e due figli. Sull’incidente sono in corso gli accertamenti dei carabinieri della Compagnia Stella. La tragedia è avvenuta nella mattina dell’11 maggio quando, poco dopo le 9.30, i carabinieri della stazione di Secondigliano sono intervenuti presso la piscina comunale presente in Corso Secondigliano, al civico 292, dove poco prima un operaio era precipitato da un’altezza di circa 12 metri.
L’uomo era sul tetto in legno lamellare per un sopralluogo ed è stato trasferito all’ospedale Cardarelli dove è ricoverato in gravi condizioni. Sul posto anche i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli per i rilievi del caso e personale dell’Asl per le verifiche di competenza. L’area è stata sequestrata.
Dolore e sgomento tra i colleghi di Carbone che nelle scorse ore avevano lanciato diversi appelli sui social: “Chiedo una preghiera per il nostro collega e fratello Walter carbone per un incidente e non sta bene preghiamo tutti insieme”.
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