Papa Francesco avverte i seminaristi in un incontro sul “vizio” della pornografia “che tocca tanta gente, anche sacerdoti, seminaristi suore e anime consacrate”. Il Pontefice ha lanciato il suo allarme in un’udienza ai seminaristi e ai sacerdoti che studiano a Roma. “Cari fratelli, state attenti”, l’appello.

“Non dirò: ‘Alzi la mano chi ha avuto almeno un’esperienza di questo’. Ma ognuno di voi pensi se ha avuto l’esperienza o ha avuto la tentazione della pornografia nel digitale”. Non un’accusa al web in generale però, quella del Santo Padre: “Credo che queste cose si debbano usare, perché è un progresso della scienza, fanno un servizio per poter progredire nella vita. Io non li uso perché sono arrivato tardi, sapete? Quando sono stato ordinato vescovo, 30 anni fa, me ne hanno regalato uno, un telefonino, che era come una scarpa, grande così, no?. Io dissi: ‘No, questo non ce la faccio a usarlo’. E alla fine ho detto: ‘Farò una chiamata’. Ho chiamato mia sorella, l’ho salutata, poi l’ho restituito. ‘Regalami un’altra cosa’. Non sono riuscito a usarlo. Perché la mia psicologia non andava o ero pigro, non si sa“.

Altro discorso però quello sulla pornografia online. L’International Secure Systems Lab ha misurato che a livello mondiale il 12% dei siti esistenti sul web offre materiale pornografico, mentre il 35% di tutti i download è di natura pornografica. La piattaforma di marketing Semrush ha scoperto che in Italia il sito più frequentato è Pornhub, con 20 milioni di visitatori unici al mese, di cui il 16% dichiara un’età tra i 18 e i 24 anni.

Secondo Papa Francesco “il diavolo entra da lì. E non parlo soltanto della pornografia criminale come quella degli abusi dei bambini, dove tu vedi in vivo casi di abusi: questa è già degenerazione. Ma della pornografia un po’ ‘normale'”. E ancora: “Il cuore puro, quello che riceve Gesù tutti i giorni, non può ricevere queste informazioni pornografiche, che oggi sono all’ordine del giorno. E se dal tuo telefonino tu puoi cancellare tutto questo, cancellalo”. Il Pontefice ha poi definito la pornografia come “una cosa che indebolisce l’anima” e “il cuore sacerdotale”. Il Pontefice nella stessa occasione ha avvertito anche “a non diventare ‘zitelloni'”.

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