Durante la solenne celebrazione della Domenica delle Palme, Papa Francesco ha scelto di non pronunciare l’omelia, né tantomeno delegarne la lettura. Evidente l’affaticamento nella sua voce che ha portato ad un cambio di programma dopo la lettura dei passi del Vangelo, a cui è seguito un momento di raccoglimento e la successiva declamazione del Credo. È la prima volta che un pontefice non legge l’omelia nella Domenica delle Palme.

Il commento della Sala Stampa del Vaticano

La Sala stampa del Vaticano si è limitata ad osservare che ”l’omelia non essendo stata pronunciata non esiste”. Il Mons. Claudio Magnoli, dottore in Sacra Liturgia, già consultore della Congregazione per il Culto divino e autore di numerose pubblicazioni, ricorda all’Adnkronos che ”Dal punto di vista liturgico, l’omelia è prevista per tutte le feste ed è raccomandata per i giorni feriali”. Il liturgista aggiunge che si tratta di una regola ”già dall’epoca del Concilio di Trento e poi ribadita con più forza nel Concilio Vaticano II, soprattutto nel legame tra omelia e parola di Dio ascoltata, vale a dire le letture bibliche”, e che dunque “La prassi è che in ogni festa, in ogni domenica, c’è il dovere dell’omelia da parte di tutti i sacerdoti, di tutti i vescovi, e da parte del Papa. La deroga dovrebbe avere una qualche sua ragione specifica”. Purtroppo, da quando una brutta forma di bronchite lo ha assalito, la fatica di Bergoglio nei discorsi è evidente. Soltanto il due marzo scorso durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario per il 2024, aula delle Benedizioni con il presidente del Tribunale vaticano, GiuseppePignatone, Papa Francesco era apparso ancora una volta affaticato. Respiro corto e qualche parola di saluto, ma in quell’occasione ha lasciato leggere il discorso dal mons. Filippo Ciampanelli.

Il pensiero del Papa all’Ucraina

Durante l’Angelus, e davanti ai 60.000 fedeli di Piazza San Pietro, il Pontefice ha rivolto le sue preghiere alle vittime dell’attentato “vile” e “disumano” avvenuto venerdì alla Crocus City Hall di Mosca. Ha invocato affinché il Signore accolga queste anime nella sua pace e doni conforto alle loro famiglie, mentre ha esortato alla conversione coloro che perpetuano tali azioni violente che offendono il divino comando “non ucciderai”. Il pensiero del Papa si è poi rivolto alla “martoriata Ucraina”, dove ha evidenziato la difficile situazione delle persone prive di elettricità a causa degli intensi attacchi alle infrastrutture, con il rischio di una crisi umanitaria imminente esprimendo infine solidarietà verso Gaza, e verso la sofferenza del suo popolo.

Redazione

Autore