"Istituire uno sportello dedicato ai clienti delle agenzie di viaggio"
Passaporti lumaca, viaggi in fumo ‘grazie’ ai ritardi del ministero dell’Interno: persi 150 milioni di euro
Sì viaggiare… Sì, quando e se il passaporto arriva in tempo. Pare che il ministero dell’Interno sia scivolato in una palude burocratica che paralizza i timbri e così addio alla meta dei sogni. I viaggiatori non sono gli unici a rimanere a terra, accanto a loro le agenzie di viaggio che denunciano una situazione tragica. I tempi biblici per consegnare i passaporti, secondo Assoviaggi, hanno fatto saltare in tutto il Paese circa 80mila viaggi organizzati, con 150milioni di euro di mancate vendite. Un danno enorme per chi lavora nel settore del turismo. Altissima la percentuale di agenzie che hanno segnalato problemi: il 96,5% con una media di sette viaggi annullati per agenzia a fronte di 13mila euro di vendite non effettuate. Puntando la lente di ingrandimento sulla Liguria, solo qui sono 2200 i viaggi saltati, per una perdita di fatturato che si aggira intorno ai 4 milioni di euro.
Il disservizio è sempre lo stesso: rilascio del passaporto. Emilio Cordeglio, presidente regionale dell’associazione del turismo organizzato di Confesercenti ha spiegato: “Le cause principali di questa situazione sono da ricercare nel Covid e nella Brexit: la pandemia ha fatto sì che si accumulassero le pratiche di rinnovo dei passaporti scaduti negli ultimi due anni, e a congestionare ulteriormente il lavoro delle questure si è aggiunto il boom di richieste di quanti dopo la Brexit, non hanno più potuto recarsi nel Regno Unito semplicemente con la loro carta di identità”.
La proposta per cercare di evitare che la burocrazia e tempi non degni di un Paese civile mettano in ginocchio agenzie di viaggio e viaggiatori arriva da Irene Ciccarelli, presidente di Assoviaggi-Confesercenti Piemonte: “Per affrontare la questione passaporti occorre istituire uno sportello dedicato ai clienti delle agenzie di viaggio – scrive Ciccarelli in una lettera inviata questa mattina al questore di Torino – Immaginiamo un ufficio al quale possano rivolgersi coloro che hanno intenzione di partire e svolgono le pratiche del viaggio tramite agenzia, la quale potrebbe anche provvedere direttamente a fissare l’appuntamento con l’ufficio stesso. Il che consentirebbe di dare maggiori certezze al cliente: certezze senza le quali molti non prenotano o prenotano viaggi per i quali il passaporto non serve”.
E così leggendo i numeri l’Italia è tornata indietro di cento anni, altro che tecnologia e sburocratizzazione, sono numeri da barzelletta. E il Ministero dell’Interno dovrebbe rendersi conto dei danni enormi e agire. Subito.
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