Quando l’Italia deve fare scelte per tempi difficili, inevitabilmente guarda a Milano. Ne prende atto – proprio oggi 9 maggio, all’auditorium di Assolombarda – la XXV edizione di Direzione Nord, la rassegna che periodicamente ospita politici, amministratori, manager, opinion leader e che va ormai annoverata tra quegli “incubatori di idee” cari a questa pagina.

“Milano rimane il cuore. I temi di cui noi parliamo sempre, e di cui parleremo anche questa volta con istituzioni, vertici, persone che hanno delle idee, riguardano le nostre vite – afferma Fabio Massa, presidente della Fondazione Stelline, che promuove l’evento – Trasporti, energia, turismo o Pubblica amministrazione hanno un impatto fortissimo nelle città più grandi d’Italia e nella Regione più popolosa. Anzi, si va oltre se pensiamo che Torino dista 50 minuti di treno, il Veneto poco più”.

Parlando di impresa ed economia, contano i numeri: l’area metropolitana milanese contribuisce al 15% del PIL italiano, mentre l’intero Nord Italia genera il 65% della ricchezza nazionale. Ma è l’ecosistema dell’innovazione a rendere questo territorio unico nel panorama nazionale. Con le sue 8.000 startup (metà di quelle italiane), Milano guida un fermento che attraversa tutto il Settentrione, da Torino a Trieste, creando un corridoio tecnologico senza eguali in Europa. Già, l’Europa e il suo futuro. Parlarne a Milano parte dalla considerazione che la città è tra le prime 10 metropoli continentali per attrattività degli investimenti esteri, con 573 multinazionali che hanno scelto il capoluogo lombardo come quartier generale per l’Europa mediterranea. È da qui che passa l’integrazione europea del sistema produttivo norditaliano, dalle catene di fornitura alle reti logistiche.

Un panel di Direzione Nord ospita il sottosegretario con delega all’Editoria Alberto Barachini, con l’amministratore delegato della Rai Giampaolo Rossi: è chiaro che anche l’informazione nazionale trova sempre più il suo baricentro a Milano. Con Mediaset, Il Sole 24 Ore, Corriere della Sera e Sky Italia e un polo Rai che forse meriterebbe più attenzione, la città concentra oltre il 60% degli addetti dell’industria editoriale e televisiva nazionale, cioè il sistema informativo che costruisce le narrative che plasmano l’opinione pubblica.

Passando a un altro tema complesso, affrontato puntualmente dalle varie edizioni di DN – L’ospitalità e il turismo – si tratta di un settore che ha fatto di Milano e del Nord Italia un sistema integrato di accoglienza mondiale, con 8.5 milioni di arrivi, punte di 900mila turisti in un mese, 13 milioni di arrivi in Lombardia, indotto di oltre 8 miliardi. L’evento delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 è una sfida che va vinta con un impegno comune.

Ma Milano è luogo anche per parlare di giustizia. Se la durata media dei processi civili migliora, ogni ritardo ha ripercussioni dirette sul sistema produttivo di tutto il Nordovest. Si impone un sistema dove innovazione digitale e risorse umane rendano la giustizia veloce e certa. “La giustizia sta avendo impatto anche sul sistema urbanistico milanese – ricorda Massa – Un team che porta poi a parlare di casa con Aler, con MM, con gli amministratori competenti. Edilizia popolare, ma anche quella per la classe media”.

L’abitabilità è sfida metropolitana più urgente che Milano affronta. Sulla scia di Citylife-Porta Nuova nascono nuovi progetti di rigenerazione, mentre 15mila nuovi alloggi di social housing prendono forma da un sistema di cooperazione tra fondazioni, pubblico e privato. Trovare qui un equilibrio di mercato significa costruire un modello replicabile, indispensabile per tutto il Paese. La mobilità sostenibile e l’abbattimento dell’inquinamento urbano sono temi che a Milano costituiscono un paradigma difficile, in equilibrio tra sostenibilità e fruibilità. 2,5 chilometri di piste ciclabili ogni 10mila abitanti sono pochi a paragone di altre città europee, ma devono essere funzionali allo sviluppo urbano. Sul fronte energetico, A2A e le partnership pubblico-private hanno fatto di Milano la prima città italiana per produzione da fonti rinnovabili urbane. Il progetto di teleriscaldamento si espande verso l’hinterland.

“Si dice che a Milano si verificano le cose prima che si verifichino nel resto del Paese. Quindi parlare qui dell’innovazione, del futuro, vuol dire parlare del futuro dell’Italia”. Ricordiamocelo, con senso di responsabilità.