Oltre 100 missili in arrivo sull’Ucraina, in diverse ondate. Lo ha scritto il consigliere presidenziale ucraino Oleksiy Arestovych su Facebook annunciando un attacco a pioggia nelle prossime ore. E poco dopo è arrivato il tweet del consigliere presidenziale Mykhailo Podolyak che ha parlato di oltre 120 missili lanciati questa mattina sull’Ucraina dal “malvagio mondo russo” per “distruggere infrastrutture critiche e uccidere civili in massa”. Si è svegliato così questa mattina il Paese dallo scorso febbraio sotto l’offensiva dell’invasione russa, al 308esimo giorno di guerra. I media hanno anche riportato esplosioni in diversi quartieri della capitale Kiev.

Secondo quanto riferito dal capo dell’amministrazione militare di Kryvyi Rih al Guardian, i missili sono lanciati da navi nel Mar Nero. L’allerta è stata annunciata a Kiev, Kherson, Mykolaiv e nella regione occidentale di Zhytomyr. Esplosioni anche a Leopoli, Kharkiv, Odessa e Sumy. L’amministrazione militare di Kiev ha fatto sapere su Telegram che la difesa antiaerea sta funzionando. Secondo la tv 5 Kanal, i detriti di un missile abbattuto dalla contraerea ucraina nel quartiere di Darnytskyi hanno colpito un edificio residenziale provocando due feriti. Subito dopo è scoppiato un incendio. Danneggiata una delle strade principali nel centro della capitale. Da questa mattina presto suonano le sirene anti-aereo.

Resta grave il problema dei blackout, con città senza energia a causa dei bombardamenti russi. Leopoli è al 90% senza elettricità secondo il sindaco Andriy Sadovy. Oltre ai missili anche i droni scagliati da Mosca verso le regioni sud-orientali, questi però intercettati dagli ucraini. Si continua intanto a combattere a est, nel Donbass. A Bakhmut, il fronte più caldo della guerra, si lotta centimetro per centimetro.

Il Presidente Volodymyr Zelensky, che ieri ha tenuto il suo discorso di fine anno davanti al Parlamento, ha promesso il ripristino dell’integrità territoriale dell’Ucraina. A Ria Novosti l’intervista del ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov che ha negato qualsiasi dialogo sulla “formula di pace” avanzata da Zelensky e ha definito Kiev non pronta al dialogo. “È evidente che Kiev non è pronta al dialogo. Zelensky accarezza l’illusione di ottenere, con l’aiuto dell’Occidente, il ritiro delle nostre truppe dal territorio russo del Donbass, Crimea, Zaporozhzhia e Kherson, il pagamento delle riparazioni da parte della Russia e tribunali internazionali”. E quindi ha escluso qualsiasi colloquio a queste condizioni.

Avatar photo

Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.