In posa su un balcone veneziano, sull’affaccio del canale del cortiletto del Palazzo Reale e vicino piazza San Marco. Nulla di strano fin qui: è come fanno migliaia di turisti che affollano ogni giorno Venezia. Peccato che la ragazza protagonista degli scatti era completamente nuda. Le foto hanno fatto il giro del web scatenando la reazione del Comune che ha rintracciato la modella e il fotografo, li ha identificati e multati di 750 euro e per la ragazza è stato emesso anche un Daspo. Non era infatti la prima volta che la donna avrebbe posato nuda in città: era già stata vista arrampicarsi su un ponte, nuda, ovviamente.

La vicenda ha fatto il giro del web. Protagonisti una modella italiana e un fotografo francese. Lei è stata beccata mentre posava tranquillamente nuda tra i monumenti di Venezia. Identificati entrambi, la polizia locale ha elevato un daspo urbano e 750 euro di multa. Non solo il nudo in pubblico ma tra i motivi delle sanzioni anche il fatto di essersi arrampicata su luoghi monumentali. Secondo quanto ricostruito da Repubblica, il fotografo sarebbe stato sanzionato, forse, anche per aver usato gli spazi pubblici senza il permesso a pagamento del Comune. Una richiesta che viene fatta comunemente per qualsiasi set cinematografico o fotografico. Tra l’altro, a Venezia, non vengono mai autorizzati set dove ci sono modelli o modelle nude.

Secondo quanto riportato dal Mattino, la stessa modella sarebbe stata protagonista di un episodio simile già nel 2019, quando sui social è comparso un altro video con una modella nuda che camminava su un ponte. Venezia continua ad essere il ‘set’ delle più disparate attività tanto da indignare molti che protestano al grido “Venezia non è un parco giochi”. L’ultimo caso è stato il gruppo di giovani londinesi esperti nel parkour che hanno concluso una tre giorni di salti attraverso i canali e varie acrobazie col tuffo di uno di loro dal tetto di un’abitazione dentro ad un canale. Un gioco anche pericoloso fatto per attrarre qualche like in più. Anche loro sono stati identificati grazie ai video in rete e nei loro confronti è stato emesso un daspo. Visto il moltiplicarsi di queste ‘strane’ attività in città, al Comune stanno pensando a un giro di vite e a controlli più serrati.

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