Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Arnaldo Casali, giornalista e scrittore, direttore dell’Istituto culturale della Diocesi di Terni (Istess), a un anno dall’articolo de Il Riformista su Terni e il suo patrono San Valentino (Terni non ama San Valentino: la festa mancata, l’occasione sprecata, i Baci Perugina). Casali – già ideatore del Festival StraValentino, autore di due libri sul Patrono – interveniva anche in quell’articolo denunciando come fosse sprecato, economicamente e turisticamente, il potenziale del Santo degli innamorati e dell’amore. Questi il suo punto di vista sulla situazione (tra politica, iniziative, idee) a un anno da quell’articolo. Ringraziando Casali, Il Riformista resta disponibile, come fu allora, ad altri interventi sul tema.

Caro direttore,

come disse Galileo osservando una lumaca: “Eppur si muove!”. È passato un anno da quando Il Riformista ha portato alla ribalta nazionale il caso San Valentino. Molte cose sono cambiate in questo anno: è arrivato il nuovo presidente della Film Commission Paolo Genovese, è cambiato l’assessore alla cultura, è cambiato il vescovo, è cambiato il direttore dell’Istituto culturale della Diocesi. A non essere cambiata, invece, è la politica del Comune nel gestire la figura del santo patrono della città e degli innamorati di tutto il mondo: nel mese di febbraio Terni si veste a festa per celebrare l’amore con luminarie e cuoricini ovunque. Sotto il vestito niente, però: il programma di eventi organizzato e finanziato dal Comune, infatti, anche quest’anno – come negli ultimi venti – nulla ha a che fare con San Valentino. Basti pensare che l’evento di punta è lo spettacolo di Simone Cristicchi sull’esodo istriano, fiumano e dalmata.

Sfido chiunque a spiegarmi che cosa ci azzecchi l’esodo istriano con San Valentino. Peraltro, considerando che Cristicchi ha vinto Sanremo con una canzone chiamata Ti regalerò una rosa  – fiore divenuto il simbolo stesso del Patrono degli innamorati – non ci sarebbe voluto molto per “valentinizzare” l’evento, anziché offrire l’ennesimo spettacolo che non punta né a portare turisti né tantomeno a far conoscere il patrono nel mondo, ma solo e soltanto a intrattenere i ternani, restando drammaticamente ancorati alla tradizionale festa di paese a base di fiera, nocchie e cioccolato.

A questo proposito, un altro paradosso è che mentre la città ospita da un ventennio una fiera del cioccolato con commercianti che arrivano da tutta Italia, i pasticceri ternani non sono ancora riusciti a inventare il dolce ufficiale di San Valentino, anche solo per tentare di essere competitivi rispetto alla rivalissima Perugia, che – al contrario – continua a dominare il settore regali nel giorno del patrono di Terni. Ancora quindi nessun coordinamento degli eventi, nessuna parvenza di direzione artistica, nessun bando per finanziare la creatività sul Santo, nemmeno l’idea di un museo, né tantomeno dell’agognato film. Il peggio è dobbiamo continuare a sorbirci la retorica del “celebrare Valentino tutto l’anno” quando continua ad essere ignorato persino il 14 febbraio.

Quest’anno è stato addirittura annunciato un disegno di legge “per valorizzare la figura di San Valentino, della sua storia straordinariamente legata alla sua città, molto più imponente dell’immagine che ne è stata data nel corso degli anni” presentato da Riccardo Nencini, presidente della Commissione istruzione e cultura del Senato, insieme alla senatrice ternana Valeria Alessandrini “per favorire la conoscenza storica del Santo e favorire la realizzazione di eventi e celebrazioni”. Come se una legge dello Stato potesse colmare il vuoto di idee e la mancanza di volontà delle amministrazioni locali. L’iniziativa suona – francamente – come l’ennesima presa in giro per chi, da anni, si impegna non solo a parole ma con i fatti per realizzare quegli obiettivi.

Eppur si muove, dicevamo, perché a dispetto della retorica ostentata dalle istituzioni, la città si sta finalmente innamorando del suo patrono. Tante sono le attività nate per iniziativa dei cittadini che stanno ridisegnando l’immagine di San Valentino divulgandola nel mondo. Basterebbe che i politici le sostenessero e le mettessero in rete, anziché regalarci l’ennesima dichiarazione programmatica. Noi come Istituto culturale diocesano abbiamo dato vita quest’anno al primo festival interamente dedicato a San Valentino: il “Valentine Fest”, che dall’11 febbraio al 13 marzo propone eventi e appuntamenti totalmente incentrati sulla festa e sul santo patrono: tra questi il recital di Francesco Salvi dal titolo San Valentino era single, una mostra di pittura e scultura al Cenacolo San Marco che propone una rilettura in chiave pop del santo e raccoglie le opere di Paolo Consorti (artista e regista che ha coinvolto nel suo progetto “Rebellio patroni” anche Elio e Giobbe Covatta) e di Simona Zoo, artista ternana che ha creato opere di pittura e scultura ma anche gadget con il pupazzo “Ciccio Valentino” ed è arrivata a realizzare “incursioni” per le strade della città “valentinizzando” i cartelli stradali. Infine il TgSuite, un telegiornale in cui le notizie sono cantate, ideato da David Riondino e realizzato grazie al sostegno della Fondazione Carit, che viene trasmesso su youtube con cadenza settimanale fino ad aprile ed è legato ad un concorso riservato proprio a canzoni dedicate a San Valentino.

Abbiamo creato poi un Premio, che viene assegnato nei vari ambiti in cui l’Istituto è coinvolto (Letteratura, Storia, Filosofia, Teologia, Arte, Musica, Teatro, Cinema e Media) destinato a personaggi che si sono impegnati nei valori che Valentino incarna, e cioè l’amore di coppia, la famiglia e la pace. A questi si aggiunge un premio per la Carità promosso in collaborazione con la Caritas e la Commissione Diocesana Lavoro, Giustizia e Pace, che sarà consegnato dal vescovo di Terni ed ex direttore nazionale della Caritas Francesco Soddu. Tra i premiati di quest’anno figurano nomi come Daniele Mencarelli (premio Strega giovani 2020), Edoardo D’Angelo, il principale storico di san Valentino, Riccardo Mensuali, sacerdote che nel libro Leggero come l’amore ha rovesciato luoghi comuni come l’idea che la fedeltà sia contro natura e che i rapporti sessuali siano finalizzati alla riproduzione, e ancora il teologo Gilfredo Marengo per il suo libro sul rapporto tra Chiesa e sessualità, il regista Alessandro D’Alatri per i vent’anni di Casomai e la nuova serie Rai Un professore, il cantastorie francese Alban Guillon e Giandonato Salvia, ideatore dell’app Acutis che permette di donare in favore delle persone più bisognose e sostenere l’economia locale delle piccole attività.

Intanto, nella Basilica di San Valentino sono stati esposti due nuovi dipinti e una nuova vetrata dedicati al patrono, contribuendo così ad arricchire l’iconografia di un santo la cui mancanza di immagini lo ha reso sfuggente fino ad oggi, ed è uscito un cortometraggio – Ver Sacrumdell’attore ternano Stefano de Majo in cui il patrono prende finalmente vita raccogliendo insieme tutte le eccellenze del territorio ternano. Il mensile Medioevo ha dedicato un dossier di 21 pagine a Valentino e alla sua festa e io, personalmente, ho fatto di Valentino il protagonista di un giallo storico (Valentino e la maledizione della dea vacante) che uscirà nella data palindroma 22.02.2022 in sole 22 copie.

È stato infine varato – per iniziativa di un Comitato di cittadini e associazioni – il Cammino di San Valentino che permette agli appassionati di trekking di attraversare i luoghi più suggestivi dell’Umbria meridionale (da Piediluco a Marmore, dai Monti Martani alla Valnerina, dal parco archeologico di Carsulae alla Cascata delle Marmore fino allo Speco francescano di Narni) seguendo le orme del patrono degli innamorati. Insomma, caro Direttore, è proprio il caso dire che “va lentino”, eppur si muove!

Arnaldo Casali, direttore dell’Istess, Istituto culturale della Diocesi di Terni

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.