Un secondo provvedimento giudiziario a carico della famiglia del Modenese che voleva costringere i medici del policlinico Sant’Orsola di Bologna a sottoporre a trasfusioni di sangue “non vaccinato” al loro figlio di 2 anni da operare perché affetto da cardiopatia.

Il tribunale per i minorenni di Bologna ha infatti sospeso provvisoriamente la potestà genitoriale ai genitori. Gli stessi magistrati hanno nominato tutore il servizio sociale competente per territorio, mentre la direttrice del policlinico bolognese, Giulia Gibertoni, è stata nominata curatrice speciale.

Una seconda decisione dunque a sfavore dei familiari del piccolo, che nei giorni scorsi avevano visto il giudice tutelare di Modena Alberto Rovatti accogliere il ricorso del policlinico sulla necessità dell’intervento e sulla sicurezza del sangue dei vaccinati. Il giudice ha ritenuto che ci sono le garanzie sull’assoluta sicurezza nel sangue fornito dall’ospedale, “qualunque sia la sua provenienza”.

Una considerazione che rende superabile l’obiezione della coppia che vuole solo plasma proveniente da non vaccinati. La famiglia aveva persino lanciato un appello su Telegram per reclutare volontari, ovviamente no vax, per poi presentare la lista dei candidati ‘idonei’ all’ospedale.

Quanto all’operazione, i tempi sono strettissimi: i medici del Sant’Orsola vogliono effettuare l’intervento nel minor tempo possibile, entro la settimana prossima, e per questo hanno già convocato la famiglia del bambino per discutere i dettagli.

Familiari che intervistati dal quotidiano La Verità hanno ribadito le loro ragioni. Il padre del bambino in particolare ha motivato ancora una volta il suo ‘no’ alle trasfusioni di sangue da persone vaccinate legandole a “motivi religiosi”, oltre a presunti rischi di trasmissione di frammenti di proteina Spike.

Per il direttore, Vincenzo De Angelis, la richiesta di avere sangue da non vaccinati “è assurda, priva di fondamento scientifico”. “La scelta del sangue – ha sottolineato all’Ansa – è legata a precisi criteri di compatibilità e non a capricci. Usare quello di persone non vaccinate non ha alcun fondamento scientifico perché con la trasfusione non si ‘trasmette’ il vaccino”.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia